Intervista all’autrice “Daniela Perelli” a cura di Manuela Morana

Carissimi lettori, dopo aver letto e recensito il bellissimo libro di Daniela Perelli, “A proposito di Audrey”, abbiamo avuto il piacere di conoscere e intervistare questa talentuosa autrice. Vogliamo condividere con voi le sue sincere e interessantissime risposte alle nostre domande.

Intervistatrice: Raccontaci un po’ di te. Quali sono le cose più importanti della tua vita? Quali i tuoi hobby e le tue passioni?

Daniela Perelli: Ciao, grazie mille per questo spazio. Le cose importanti della mia vita sono prima di tutto mio marito, i miei figli e la nostra cagnolina. Poi c’è il mio lavoro di autrice e di editore. I miei hobby, direi fare lunghe passeggiate e leggere.

I.: Ti piace leggere? Quali sono i tuoi autori e libri preferiti? Credi che questi in qualche modo abbiano influenzato il tuo stile narrativo?

D. P.: I miei libri preferiti sono sicuramente quelli che narrano di storie realmente accadute o comunque ispirate a fatti reali. Sicuramente il mio scrittore del cuore è Jules Verne, tra quelli del passato. Del presente, direi Sveva Casati Modignani, per i suoi romanzi reali e intensi.

I.: Quando e come hai capito di voler diventare scrittrice?

D. P.: L’ho capito sei anni fa, per caso, mi è venuta in mente una storia e ho cominciato a scrivere su un quaderno un intero romanzo.

I.: Quanti anni avevi quando hai scritto il tuo primo libro? Ti ricordi che emozioni hai provato? Come si intitola e di cosa parla?

D. P.: Avevo 34 anni, ero incredula e su du giri. Il romanzo si intitolava Il bello di te e raccontava la storia d’amore tra una studentessa universitaria e un gigolò.

I.: Hai mai avuto paura che un tuo libro potesse non piacere al pubblico?

D. P.: No, paura no, magari dispiacere, ma non paura.

I.: Ad oggi hai già scritto molti libri, quali sono i tuoi “trucchi del mestiere”? Che consiglio daresti a chi si cimenta per la prima volta in questa impresa?

D. P.: L’unica cosa che direi a chi vuole intraprendere questa strada è di avere molta pazienza, non ascoltare troppo consigli non richiesti e seguire il proprio cuore nella scrittura. Solo questi sono i trucchi del mestiere. Sbagliare, fare esperienza, sbagliare ancora e ancora, per imparare davvero.

I.: Com’è nata in te l’idea di raccontare questa storia e quale messaggio volevi trasmettere?

D. P.: Ho raccontato di Audrey perché amo gli animali, scrivo spesso di loro e mi piace dar loro voce, perché sono gli unici essere viventi davvero in grado di insegnarci qualcosa e che continuano a rispettarci anche quando non ce lo meritiamo.

I.: Come mai hai scelto di raccontare questo libro dal punto di vista di Audrey?

D. P.: Osservo ogni giorno la mia cagnolina Stella, è lei che mi ha ispirata nel personaggio di Audrey.

I.: C’è un personaggio del libro nel quale ti identifichi di più? Se si perché?

D. P.: Non in uno solo, ma c’è un po’ di me in tutti, ognuno di loro ha una sua storia, una difficoltà, ma il coraggio di affrontare la vita in maniera positiva.

I.: Pur essendo genovese hai deciso di ambientare questo libro a Verona, perché hai scelto proprio questa città?

D. P.: Sono stata a Verona l’estate scorsa, è una città bellissima, l’ho osservata attentamente, ogni suo angolo era perfetto per ambientare una storia ricca di speranza.

I.: “A proposito di Audrey” avrà un seguito nel quale vedremo questi adorabili cucciolotti diventare adulti?

D. P.: Sì, torneranno i personaggi in una nuova avventura e la protagonista principale sarà la figlia di Audrey che si troverà ad affrontare una avventura in una grande città…

I.: All’ inizio del libro racconti della morte di Betty, la mamma dei cuccioli che è stata abbandonata. Da persona che ha in casa una cagnolina potresti aiutarci facendo un appello contro l’abbandono degli animali?

D. P.: Da ragazza ho lavorato in un canile per diverso tempo, ho vissuto le storie di tutti quei cani in prima persona. Mi sento di dire che chi abbandona un animale per togliersi un peso, dovrebbe capire che è un crimine, che fare un gesto simile è da persona vile e meschina. Non provo pena o empatia per queste persone, quindi posso solo consigliare di non comprare o adottare cuccioli se non si è completamente sicuri.

I.: Grazie mille per la disponibilità, leggere il tuo libro è stato un vero piacere. Complimenti davvero! Buona fortuna per tutto e buon anno!

D. P.: Grazie ancora a voi.

P.S. Io in un continuo ci spero molto anche perché, oltre alla curiosità di veder crescere i cuccioli, un po’ di felicità Silvia e Alex se la meritano.

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