Recensione: “Come il sole di notte” di Sara Purpura

Salve amici lettori,
il libro di oggi, senza ombra di dubbio, si addice particolarmente a quanti voi sono degli inguaribili romantici, Come il sole di notte di Sara Purpura è infatti un romance che vi trascinerà in un’atmosfera sognante fatta di continui e profondi sospiri.

Come il sole di notte

Sara Purpura

Editore: Mondadori
EAN: 9788852097157
Romanzi rosa

Recensione a cura di Rosa Zenone

Thomàs Ranieri è bello, ricco e con un animo libertino che poco si addice al titolo della sua famiglia. Suo fratello Alan, primogenito e futuro conte, possiede invece la calma e la fierezza tipiche del suo rango. Quando Alan chiede in sposa l’affascinante e ribelle Elena Vendramin, figlia di uno dei duchi più vicini al doge, accade l’irreparabile: Thomàs, sopraffatto dalla bellezza di lei, si innamora della ragazza e Elena, a sua volta, resta colpita dalla freccia sbagliata scoccata dall’arco di Cupido. In una Venezia sontuosa e altera, i loro destini si intrecciano dunque fra passione e tormento, sfidando ogni convenzione e insidia.

Corre l’anno 1794, un’epoca estremamente fastosa ma anche ricca di rigide convenzioni sociali. L’atmosfera è fiabesca, sullo sfondo di Venezia, città magica e romantica per antonomasia, si alternano scene di quegli affascinanti balli mondani che hanno fatto sgranare gli occhi a migliaia di generazioni di sognatori. Eventi di gala che riunivano tutta la nobiltà e che divenivano irrinunciabili occasioni di incontri e conoscenze. Anche nell’opera in questione è proprio un ballo a dare avvio alla narrazione, il romanzo si pone così su un filone tradizionale quanto intramontabile.

“Ad Alan Ranieri serviva una moglie. No, non è corretto. Gli serviva una moglie che fosse in grado di unire la sua famiglia a un’altra di uguale rango e influenza, e che gli avrebbe consentito di sedere finalmente al Maggior Consiglio. Pertanto quel pomeriggio, quando il conte Giliberto, suo padre, gli disse che avrebbe sposato Elena Vendramin, figlia di uno dei duchi più potenti di Venezia, non ne restò sorpreso. Quella decisione pendeva sulla sua testa da sempre e lui aveva già ventinove anni.”

Tale è l’incipit del libro che si focalizza seduta stante sulla necessità di contrarre un buon matrimonio, tale scelta non può non ricordare l’inizio del famoso Orgoglio e Pregiudizio che si apre con la stessa tematica. Immediatamente veniamo trasportati in un’epoca lontana dove le nozze appaiono molto diverse da ciò che sono per noi moderni, poiché concepite al pari di un buon affare da contrattare e combinare.

Alan Ranieri, primogenito di un conte, è ben consapevole del proprio destino e non vi si oppone, ma la poca distanza che intercorre tra la notizia del proprio matrimonio e la conoscenza della sposa lo porta a voler prendere tempo. Dunque il fratello minore, Thomas, interviene nell’alleggerire il suo fardello proponendo di recarsi all’importante ballo di incontro al suo posto. In realtà nessuno dei due fratelli può immaginare quali conseguenze possa avere tale scelta.

Thomas conosce e balla con la futura cognata, Elena Vendramin, ma in tale incontro si scatenerà immediata una forte chimica e un’attrazione inarrestabile.

 “Il fratello dannato (…) E forse lo era davvero; quell’uomo dall’aspetto fiero e sicuro che le si parava davanti aveva il sorriso del diavolo e le labbra più affascinanti che avesse mai visto.”

Elena rimane folgorata dall’aitante aspetto del secondogenito Ranieri, descritto con dovizia di particolari nel suo fisico prestante, quasi marmoreo, e nella profondità dei suoi occhi blu, inoltre accerchiato da un’intrigante aura di “maledetto” dovuta alla sua fama di libertino; ella è colpita da un fulmine tale che sembra non poter essere cancellato neanche dall’avvenenza di Alan, suo promesso sposo.  Allo stesso tempo neanche Thomas è riuscito a rimanere impassibile davanti alla giovane e incantevole duchessa.

“Quei due uomini tanto belli le avrebbero portato solo guai.”

La potente attrattiva sviluppatasi tra Elena e Thomas li soggioga e monopolizza, ma i loro desideri sono costretti a scontrarsi con la realtà dei fatti: la donna andrà in sposa al fratello Alan, il quale non ha intenzione di rinunciare né al prestigio di una tale parentela né a una moglie così appetibile.

Ma i futuri cognati non possono ignorare il vortice di passione in cui la vista dell’uno e dell’altra li trascina con la stessa violenza che attira un metallo a una calamita.

“Quelle labbra tentatrici dicevano il vero, e lei aveva la necessità di assaporarle per calmare quell’inferno che l’aveva avviluppata. Gemettero entrambi per l’urgenza di quel bacio. Le loro lingue si allacciarono e i loro corpi divennero un tutt’uno. La veste di Elena non riuscì a mitigare ciò che Alan provava. Lo sentiva contro il suo sesso. La voleva, come lei voleva lui.”

Il rapporto tra i due è coinvolgente, caratterizzato da stuzzicanti sfide e una forte dose di carnalità, così come dalla pressione di una forza a cui sentono la necessità di cedere per lealtà verso se stessi, seppure le convenzioni e le parentele la ostacolino.

Tale configurazione andrà poi a inquadrarsi all’interno di una perenne competizione che vede coinvolti i due fratelli, nonostante il forte affetto che li lega. Ciò condurrà a una battaglia aperta senza esclusione di colpi e che non si asterrà dal tirare in ballo gli altri componenti della famiglia, in un crescendo di suspense e di esiti imprevedibili.

Quasi a ricalcare il modello della giostra cavalleresca i due fratelli si “affronteranno” per una dama, ma il loro scontro coinvolge anche due concezioni diverse: una ancorata alla tradizione, quella di Alan, e quella di Thomas molto più elastica e flessibile. Al centro della contesa vi è Elena, una ragazza che mal sopporta gli schemi nobiliari in cui è incastonata, dotata di coraggio e amante della libertà, alimentata dagli amori intensi dei propri libri non può accettare un matrimonio dove funge da merce di scambio.

I personaggi sono tutti ben delineati, in modo particolare i tre protagonisti. Essi hanno un proprio carattere a cui rispondono le proprie azioni. Ampio spazio trovano anche le descrizioni fisiche, soprattutto quelle dei due fratelli e di Elena, condotte accuratamente senza risparmiarsi, forniscono così delle immagini chiare e definite di bellezze colte appieno nella loro perfezione e nel forte fascino in grado di suscitare.

Sara Purpura nelle sue descrizioni raggiunge l’apice, diviene ammaliante non solo nell’esplicare l’estetica dei protagonisti ma anche nell’offrire intriganti dettagli del loro abbigliamento storico, instillando elementi di un fascino imperituro.

La sua prosa procede velocemente senza incagliarsi, ma ciò non va mai a discapito di quella ricchezza aggettivale che tanto conquista. La sua è una scrittura dolce e morbida, che rimane tale anche laddove vi sono scene erotiche, è in grado di trasmetterne la carica senza mai cadere nella volgarità.

Come il sole di notte trasporta in un’epoca lontana sotto il dominio e l’azione motrice dei sentimenti, quegli stessi che nella propria dura battaglia appassioneranno il lettore e sapranno condurlo in modo spontaneo dalla propria parte.

“Erano anime allontanate da un destino capriccioso che stava tentando di dividerle.”

Sara Purpura, palermitana, classe 1981. Scrive, legge e ama. La sua vita si ciba di questo.

http://blog.librimondadori.it/blogs/iromanzi/2019/08/30/come-il-sole-di-notte-di-sara-purpura-classic-1190/

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