Recensione: “I cospiratori di Venezia” di Alex Connor

Buongiorno cari lettori, se eravate ansiosi di riprendere a leggere le avventure di Marco Giannetti, l’attesa è finalmente finita. In questo secondo libro alcuni intrecci si snoderanno ed i vecchi personaggi dovranno fare i conti con le scelte fatte in passato. Buona lettura!

I cospiratori di Venezia

 Alex Connor

Traduttore: Tessa Bernardi
Editore: Newton Compton Editori
Collana: Nuova narrativa Newton
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 3 settembre 2020
Pagine: 352 p., Rilegato
EAN: 9788822742964

Recensione a cura di Antonella Punziano

Venezia, XVI secolo. Marco Giannetti, l’assistente di bottega del celebre Tintoretto, deve fare i conti con le conseguenze delle proprie azioni. Corrotto dallo scrittore Pietro Aretino, al cui ricatto ha piegato il suo volere, è ormai odiato dagli ebrei del ghetto, che lo incolpano di un crimine atroce. Più passa il tempo e più Giannetti si convince che il denaro sia un subdolo alleato: invece di proteggerlo, ha messo in pericolo la sua vita. Ma mentre si appresta a fare i conti con la propria coscienza, una serie di brutali delitti sconvolge la città. Una delle vittime è la figlia dello speziale olandese Nathaniel der Witt, che non riesce a darsi pace per la sua morte e decide così di indagare per scoprire la verità. La sua indagine lo metterà sulle tracce di personaggi come Tintoretto; ma anche Adamo Baptista, una spia; la cortigiana Tita Boldini; il mercante francese Lauret e la donna più desiderata di Venezia, Caterina Zucca. I Lupi di Venezia sono di nuovo a caccia…

Ritorna in questo libro il protagonista Marco Giannetti, giovane rampollo veneziano impelagato in una situazione tutt’alto che facile…sulla coscienza ha una morte anche se non causata direttamente da lui ma in qualche modo da lui commessa. Il denaro e l’avidità si celano dietro le sue scelte e la sua coscienza comincia a traballare.

La sua vita è in pericolo e la gente del ghetto lo odia…ma per sua fortuna qualcuno non ha interesse che muoia, anche se l’interesse per la sua vita è tutt’altro che nobile.

«Il ghetto si vuole vendicare di Marco Gianetti. Sono due anni che aspettano il momento giusto per colpire. L’istinto mi dice che saranno proprio Gilda Fasculo e i suoi figli a vendicare i Tabat e a difendere l’onore del ghetto. Non so come pensi di agire, né quando, ma credo che l’empio triumvirato di Aretino, Battista e Gianetti verrà schiacciato».

La nuova avventura inizia da lui, ma si arricchisce di vecchi e nuovi personaggi che aggiungeranno ulteriori intrighi ad una matassa già ampiamente complicata.

Ritroviamo, quindi grandi personaggi storici, primo fra tutti Pietro Aretino, dipinto come un grasso ma abile manipolatore che sembra muovere le fila di tutto e che vanta collaboratori, altrettanto malvagi e disposti a tutto pur di accontentarlo. Ancora l’olandese Der Witt, alla ricerca di giustizia per la figlia assassinata e la cui storia si intreccia con tutti gli altri personaggi in modo sempre più intrigante, ed i due grandi pittori Tiziano e Tintoretto, che fanno da sfondo alla storia conferendole un tocco di grande e ingegnosa originalità.

«Penso che il dolore ti faccia riporre fiducia e speranze dove non dovresti. Perché non dovresti essere qui. Non avresti dovuto fare ritorno in città», replicò lei mentre si aggrappava al suo braccio. «L’Inquisizione ti stava tenendo d’occhio e ricomincerà a farlo. Ti sei fatto dei nemici a Venezia, e non parlo solo di Adamo Battista. Ce ne sono altri. Troppi. Perché rischiare la vita? Torna a casa, amico mio, al sicuro».

«Mia figlia è stata uccisa».

«E la tua morte non la riporterà in vita».

«Ma la mia vendetta…».

«Nemmeno questo la riporterà in vita».

La trama è molto ricca condita da colpi di scena e suspense che rendo il libro una avvincente lettura.

I punti di vista si alternano spesso nel libro consentendo al lettore di conoscere ed addentrarsi nei più intimi dettagli delle singole vicende che insieme compongono il quadro più ampio della storia.

A volte si può avere la sensazione di perdere il filo ma andando avanti ci si accorge che i tasselli disseminati nel libro aiutano il lettore ad inquadrare meglio i personaggi e le loro vicissitudini e sicuramente lo stile non annoia mai.

La scrittura è lineare e scorrevole ed il ritmo si fa sempre più crescente ed incalzante.

Bellissima, come sempre, la descrizione di Venezia, sempre particolarmente attenta e curata…le atmosfere cupe sono riportate in modo strabiliante e chi c’è stato e le ha vissute non può fare a meno di riconoscerle in tutto il loro splendore.

Altrettanto accurati sono i dettagli storici, con la descrizione dei personaggi e del ghetto veneziano: si nota lo studio che c’è dietro e la volontà di non lasciare nulla al caso.

Certo sarà difficile lasciarli andare…

Materiale fornito dalla Casa Editrice

Libri di Alex Connor

Alexandra Connor è nata e cresciuta in Inghilterra. Ha intrapreso diverse carriere, come quella di modella e di assistente personale di un chirurgo cardiaco. Ha anche lavorato in una galleria d’arte e ora si dedica alla pittura e alla scrittura.
Il suo genere preferito è il thriller cospirativo, specialmente se ambientato nel mondo dell’arte.

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