Recensione: “La confraternita dei Sikuri” di Massimo Fagnoni

Cari appassionati lettori,
se cercate un giallo che tratti tematiche attuali ma che sappia anche rapirvi tra le sue pagine grazie ad una penna fluida e una prosa ricca di colpi di scena e misteri da scoprire, “La confraternita del Sikuri” è il libro che fa per voi.
Buona lettura!

La confraternita dei Sikuri

Massimo Fagnoni

Editore: Frilli
Collana: Supernoir
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 22 ottobre 2019
EAN: 9788869433856

Recensione a cura di Nelide

Sara Lelli è una educatrice che nel tempo libero fa la volontaria alla Casa delle donne, è una ragazza volitiva, determinata, coraggiosa, ma fa un errore, accetta un appuntamento con un uomo conosciuto in rete, dopo alcune conversazioni in chat su Facebook incontra l’uomo nel piazzale antistante il monastero di San Michele in Bosco e scompare. Piero Nadalini è un amico di Sara, trent’anni, ex tossico, una vita squinternata, salvata probabilmente da Sara. Nel momento in cui lei scompare vede venire meno l’unico punto fermo della sua vita e viene quasi costretto da Alda, una comune amica, a rivolgersi a Trebbi per ritrovare Sara. Fra Piero e Trebbi non scorre buon sangue perché fu lui ad abbandonare Irene, sua figlia, davanti a un pronto soccorso pochi anni prima. Alla fine Trebbi deciderà di indagare, nonostante il profondo disprezzo che nutre per Piero, e dal commissario Guerra apprenderà che negli ultimi mesi altre donne sono scomparse a Bologna con analoghe modalità. Inizia una nuova indagine che esplorerà luoghi oscuri virtuali e reali, nei quali domina violenza e sopraffazione, uomini che odiano le donne, uomini che hanno da tempo perso la giusta direzione. Toccherà a Trebbi immergersi in quel mondo oscuro per cercare di fermare un gioco folle e disperato.

Un pc, una serie di messaggi in chat, una conoscenza che sembra diventare sempre più profonda, con confidenze sempre più intime e private e con uno schermo a far da divisore, un appuntamento. Perché la voglia di conoscersi dal vivo, di andare oltre la tastiera è sempre più forte. Lei si chiama Sara e di lavoro è una educatrice mentre nel tempo libero è volontaria alla Casa delle donne. È una ragazza dal carattere volitivo e determinato; è coraggiosa, brillante, curiosa. Accetta di incontrarlo, lui che ha mani lunghe, abbronzate e curate, lui che non teme il giudizio, lui che non teme la vergogna e non conosce il senso del pudore, lui con cui sta chattando da quattro mesi e che non è un maniaco perché se così fosse certamente si sarebbe già scocciato di quel giochino, in quel piazzale antistante al monastero di San Michele in Bosco. Da quel momento di Sara si perde ogni traccia. Piero Nadalini, suo amico trentenne ed ex tossico, salvato proprio dalla giovane da perpetrati atti di autolesionismo manifestatosi in una moltitudine variegata di modi, vede venir meno il suo unico punto fermo. Spinto da Ada decide di rivolgersi a Trebbi perché egli è l’unico che può ritrovarla, che può trovare il capo di questa così intricata matassa. Ma per convincerlo deve prima di tutto superare la barriera di ostilità di quest’ultimo ancora astioso per l’abbandono di sua figlia Irene da parte di costui, anni prima, davanti al pronto soccorso quando più di aiuto esso aveva bisogno.

Decisosi ad indagare per mero senso del dovere e della giustizia, Trebbi si renderà ben presto conto che il modus operandi del maniaco ha avuto anche altre vittime, tutte scomparse a Bologna nel medesimo modo. L’indagine lo porterà ad affrontare l’oscurità del mondo digitale, un mondo fatto di violenza e sopraffazione, di uomini che odiano le donne, di uomini senza scrupolo e pronti a tutto pur di raggiungere il proprio obiettivo.

Quello delineato da Massimo Fagnoni, dottore di filosofia da anni impiegato nella polizia municipale di Bologna anche quale operatore dei servizi sociali e psichiatrici comunali, è un noir perfettamente orchestrato e caratterizzato da una trama articolata e solida, una trama priva di sbavature che conquista e avvince pagina dopo pagina.

La grande maestria dell’autore risiede anche nel suo sapersi destreggiare tra realtà e finzione riuscendo a toccare tematiche sottese, quali la violenza all’universo femminile, la dark net, l’evoluzione della nostra società in tutte le sue dinamiche più cupe e sottese.

Un giallo dai ritmi serrati che colpisce per solidità del narrato e per contenuti che sanno invitare alla riflessione il lettore.

L’AUTORE:

Massimo Fagnoni dopo la laurea in Filosofia ha lavorato a lungo nei servizi sociali e psichiatrici di Bologna per poi diventare poliziotto municipale.

Dalla collaborazione con le forze dell’ordine è nato il desiderio di narrare storie noir, tra le quali ricordiamo: Bologna all’infernoLa ragazza del fiumeBelva di città, che nel 2011 ha vinto il primo premio al concorso letterario Lomellina in giallo, Cielo d’agostoBolognesi per casoVuoti a perdere.

Materiale fornito dalla casa editrice

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