Recensione: “La figlia del diavolo” di Katee Robert

Buongiorno Lettori!
Le librerie e le biblioteche hanno finalmente riaperto, quale momento migliore per presentarvi un bellissimo thriller “La figlia del Diavolo” di Katee Robert: ragazze scomparse, morti misteriose, una setta di matrice matriarcale che pratica il culto di Demetra e Persefone e una figlia che da quella setta è scappata e che oggi torna per affrontare il proprio passato.

La figlia del diavolo

 Katee Robert

Traduttore: Katia Rabacchi
Editore: Hope
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 5 marzo 2020
Pagine: 291 p., Brossura
EAN: 9788855310277

Recensione a cura di Francesca Simeoni

Crescere in una piccola città non è facile, specialmente se sei la figlia della leader della setta locale. Dieci anni fa, Eden Collins ha lasciato Clear Springs, nel Montana, e non ha mai avuto ripensamenti. Ma quando vengono alla luce i cadaveri di giovani donne assassinate, i cui corpi sono stati violati e marchiati con i tatuaggi che contraddistinguono i seguaci di sua madre, Eden, che ora è diventata un’agente dell’FBI, non può fare finta di niente. Allo sceriffo Zach Owens non piace l’idea di mettere Eden in pericolo, nonostante sia una agente addestrata. E sicuramente non si aspettava di essere così attratto da lei. Per quanto sembri calma e rilassata, lui sa che lei non è felice di quel ritorno a casa. Zach la vuole proteggere: dalla madre, dalla setta e dal male che si nasconde dietro i cancelli chiusi di Elysia. Ma Eden è l’unica chiave per quel gruppo così riservato, e potrebbe essere più vicina all’assassino di quanto si possa sospettare…

“La ragazza correva. Correva con tutte le sue forze, con le braccia esili che si muovevano vigorosamente avanti e indietro e i piedi nudi che battevano sulla terra. L’erba lunga le tagliava la pelle; ogni filo come una piccola lama. Faceva male. Le faceva male tutto. Ma se fosse stata catturata di nuovo, sarebbe stato molto peggio. Raggiungi la strada. Raggiungi la strada. Raggiungi la strada e basta. La forza le stava già venendo meno e il corpo la stava tradendo, nonostante fosse guidata dalla disperazione. Non poteva fermarsi. Non poteva riposare. Non poteva fare altro che correre. Il terreno sotto i suoi piedi cambiò e le servirono tre intere falcate per accorgersene. Fece un giro completo su se stessa per cercare di orientarsi. Ora che aveva smesso di muoversi, pensare era così difficile, con il sangue che le pulsava in testa e la miriade di dolori acuti che urlavano per farsi sentire. Forse potrei… No. Doveva arrivare a Clear Springs”

Clear Springs è una piccola cittadina del Montana colpita da una serie di efferati omicidi: le vittime sono adolescenti del luogo che vengono segregate, torturate, stuprate ed infine barbaramente uccise.

Lo sceriffo Zach Owens comprende subito che questi cadaveri hanno a che fare con Elysia, una setta locale che dall’alto di una collina, chiusa nei suoi alti cancelli, controlla e intimorisce la città e suoi abitanti.

Unico aiuto arriva da Eden Collins, scappata da Clear Spring poco più che maggiorenne ora preparata agente dell’FBI, tornata a casa richiamata dalle recenti morti e da un terribile sospetto.

“«Può ripetere?» «Avete problemi…» «Quello l’ho sentito. L’altra parte.» La donna fece un sorriso ironico. «La parte in cui ho detto di chiamarmi Eden Collins?» Proprio quella. Conosceva solo una Collins ed era Martha Collins, leader della setta. Guardò di nuovo Eden, cercando di far quadrare ciò che la donna sembrava voler dire. «Lei è parente di…?» «È mia madre.» Quella era la figlia a lungo scomparsa di Martha Collins?”

E se sua madre, la famigerata Martha Collins, fondatrice e leader di Elysia fosse coinvolta…in fondo tanti sono gli indizi che conducono in quella direzione, primi fra tutti i tatuaggi rinvenuti sui cadaveri identici a quelli che marchiano il suo corpo.

Eden dovrà così fare i conti con il proprio passato, con le paure e le angosce da cui era fuggita, unico scopo scoprire l’assassino e salvare l’ultima ragazza rapita.

Questo è un thriller veramente ben scritto, strutturato su una trama intricata ma ben organizzata, il lettore non si perde nel pur articolato racconto e non può far altro che scorrere una pagina dopo l’altra sino all’inimmaginabile finale.

I personaggi sono presentati con estremo rigore e la storia di Elysia, setta elitaria come tante altre presenti sul territorio americano, è assolutamente ben ideata.

Personalmente ho adorato Eden e la sua forza, quella dimostrata nell’abbandonare la sua vita, sua madre e la sua quotidianità, e quella che la fa lottare oggi per raggiungere la verità e catturare il colpevole.

Vi raccomando, leggete queste pagine, perdetevi in questa indagine, chissà se sarete più bravi di me a scoprire l’assassino, ogni mia supposizione infatti si è rivelata del tutto sbagliata…

Materiale fornito dalla Casa Editrice

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