Recensione: “La schiava bianca” di Silvana Giacobini

Buongiorno e bentrovati cari lettori,
oggi vi parlerò del nuovo e ammaliante thriller di Silvana Giacobini. Si tratta di una storia che vi terrà con il fiato sospeso dalla prima all’ultima pagina.
Non perdete l’occasione di leggerlo, vi assicuro che ne vale davvero la pena.
Buona lettura!


La schiava bianca

Silvana Giacobini

Editore: Cairo
Collana: Scrittori italiani
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 20 giugno 2019
Pagine: 300 p., Brossura
EAN: 9788830900240

Recensione a cura di Rossana Bizzarro

Nell’incendio di un palazzo fatiscente di Venezia muore Susanna Balbi, ragazza bellissi¬ma vittima di un sequestro anomalo. Forse a con¬vincere i rapitori che i genitori affidatari siano in grado di pagare un ingente riscatto è stata la splendida festa organizzata per il suo diciotte¬simo compleanno, in cui indossava un costume settecentesco da favola. Dieci anni dopo a vestire quello stesso abito è la scrittrice Margot Amati, ospite di uno sfarzo¬so ballo in maschera, a cui è stata personalmente invitata dalla consorte del marchese Pietro Gra¬denigo di Soranzo dei Cavalieri. All’evento che intende rievocare i fasti di una Dolce Vita venezia¬na ormai lontana, partecipano ricchi industriali, principesse arabe, imprenditori, magnati della finanza, la crema della società internazionale. Margot, nota sui media come la «Ragazza in Giallo» per aver coadiuvato la polizia in inda¬gini complesse, scopre che l’invito ha un secondo fine: smascherare l’autore delle lettere anonime, firmate l’Occhio della Fenice, che minaccia di morte la marchesa e suo figlio. Nel frattempo la città lagunare è colpita da una serie di delitti che sembrano legati da un filo conduttore che solo Margot riesce a cogliere. Niente e nessuno è come appare, dai genitori di Susanna al marchese Pietro e sua moglie Nancy. Chi c’è dietro quei crimini inspiegabili? È una fol¬le vendetta? E poi: che cosa si nasconde nella cor¬sa all’acquisto di Palazzo Soranzo dei Cavalieri? In una Venezia gotica, palcoscenico natu¬rale per storie di sangue e mistero, prende forma una trama che si spinge fin dentro il cuore nero del male. Dove gli uomini odiano le donne.

<< Prenderò il tuo cuore, Biancaneve>> le disse il Cacciatore con una voce profonda mentre le affondava la lama nel petto, le cavava il cuore e, con le mani imbrattate di sangue, alzava il pugnale verso il cielo.

Margot si svegliò spaventata e si sedette sul letto. Nell’incubo lei era la Biancaneve di Walt Disney, ma il Cacciatore non l’aveva risparmiata. Aveva ubbidito alla Regina.

La schiava bianca, libro scritto dalla intraprendente e preparata Silvana Giacobini, è un thriller appassionante e travolgente, dove nulla è come sembra e in cui, aldilà delle apparenze e delle maniere eleganti e composte, vi è una realtà molto diversa da come sembra.

La Giacobini costruisce per i suoi lettori un intreccio complesso, ben studiato e difficile da sciogliere, ricco di suspence, in cui alla fine non si può far altro che rimanere stupefatti ed ipnotizzati dal modo in cui si evolve e conclude la vicenda.

A fare da sfondo alla storia c’è la magnifica Venezia, la città degli innamorati, delle maschere fantastiche, dei balli maestosi.

Sarà banale, ma è davvero una città magica.

Nello stesso tempo però, è anche la città dei misteri, delle verità nascoste, di una fitta rete di sotterfugi e segreti.

<<Venezia, però, come una signora d’alto lignaggio, tiene ai propri segreti e non si concede con facilità al primo venuto, magari un nuovo ricco che vuole godere del suo fascino unico al mondo.

Gli abitanti, le calle, le piazze, i palazzi, i canali: tutto è descritto dall’autrice in modo perfetto e preciso.

Venezia era baciata dal sole. Dalla finestra aperta sul Canal Grande, una sinfonia di odori e profumi, su cui prevaleva l’asprigno speciale delle acque, le solleticava le narici. Margot osservò il passaggio dei vaporetti stracolmi di persone che s’incrociavano con le lancia taxi, le gondole con i turisti e i barchini privati.

Lo stridio dei gabbiani si aggiungeva a tratti al rumore del traffico, e pur consapevole di essere una turista per caso, che perciò si raccontava la favola di una Venezia incantata, le sembrava che fosse tutta una gran festa.

La bravura e l’estro della Giacobini si riscontra nella sua capacità di coinvolgere totalmente il lettore, catapultandolo in una realtà satura di mistero, bugie, tradimenti, complotti, indagini e vendette.

Molteplici e delicate sono le tematiche di questo thriller mozzafiato: il rapimento, l’abuso sessuale, il maltrattamento, la vendetta ad ogni costo, la ricerca della verità, l’incapacità di arrendersi all’evidenza, l’amore.

Susanna Balbi, una bellissima ragazza veneziana e vittima di un sequestro, muore in un incendio.

Dieci anni dopo, la scrittrice Margot Amati, viene invitata dalla marchesa Gradenigo di Soranzo dei Cavalieri ad un importante ballo in maschera, in cui è prevista la presenza di figure piuttosto famose.

Le viene fatto indossare lo stesso abito che indossava la giovane Susanna per i suoi diciotto anni, e ciò suscita molto scalpore tra gli invitati.

Denominata “la Ragazza in Giallo” per la sua collaborazione con la polizia in alcune difficili indagini, Margot scopre che in realtà il suo invito ha come scopo quello di scoprire chi si cela dietro l’Occhio della Fenice.

Intanto, una serie di strani omicidi spaventano gli abitanti di Venezia e Margot si ritroverà a scoprire verità orribili, tenute nascoste per anni, e presto capirà che tutte le persone con le quali interagirà durante la sua indagine hanno qualcosa da nascondere, segreti inconfessabili e da proteggere incondizionatamente.

Chi si cela dietro l’Occhio della Fenice? Perché ha questo enorme bisogno di vendicarsi ad ogni costo? Di chi Margot può fidarsi realmente?

Guardati dall’occhio che tutto vede e poiché ciò che è non è.

I personaggi della storia sono tutti delineati e caratterizzati impeccabilmente, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto caratteriale e psicologico.

La protagonista, Margot Amati, è una giovane donna aperta alle novità, è molto estroversa, solare, spumeggiante; la sua curiosità e a volta anche la sua invadenza e testardaggine, la portano a risolvere casi ardui e quasi irrisolvibili.

Questa volta le favole, che le piacevano tanto, si erano trasformate in un incubo. Chi poteva essere? L’inconscio le mandava dei segnali, ma non riusciva a decifrarli. Per il momento.

L’autrice riporta fedelmente le sue sensazioni e le sue emozioni: ansia, stupore, curiosità, paura, angoscia, sollievo. Per cui è impossibile per il lettore non creare fin da subito una certa empatia ed una sorta di legame affettivo con questo sublime personaggio femminile.

Mediante uno stile descrittivo, fluido, curato, attento ai particolari, la Giacobini dà vita ad una storia originale e ricca di colpi di scena. Dimostra, inoltre, di avere un’ottima conoscenza della cultura in generale e un grande lavoro di studio e di ricerca.

 Questo è uno dei ridotti più noti di Venezia, miei cari signori. È il Casino Venier, che vuol dire piccola casa, honni soit qui mal y pense, non c’è da pensare male, mi raccomando!

Di proprietà del Comune, ci troviamo nel cuore del centro storico di San Marco, al ponte dei Bareteri. Sede dell’Alliance française dal 1987, l’arredamento di questo gioiello storico che ho l’onore di illustrarvi risale al 1750, nonostante l’edificio sia molto più antico.

La sua formidabile penna ancora una volta ci regala un thriller interessante, dal finale imprevedibile e inaspettato, soddisfando pienamente le alte aspettative dei suoi lettori.

Si scambiarono degli sguardi significativi. La loro era una sorta di complicità fondata sulla reciproca consapevolezza delle difficoltà che complicavano tutte le indagini. E di quanto coraggio e senso di sacrificio spesso comportassero.

<<Complimenti, signorina Amati. Sarebbe stata un’ottima detective.>>

Margot rispose con un breve sorriso al complimento.

In cuor suo sapeva che preferiva di gran lunga scrivere storie di fantasia.

SILVANA GIACOBINI

Direttore di Gioia, ha progettato e diretto i settimanali Chi (Mondadori) e Diva e donna (Cairo). Collabora con vari settimanali e partecipa a trasmissioni per Rai e Mediaset, di cui è opinionista. Ha scritto i romanzi La signora della città e Un bacio nel buio che sono diventati film per la tv. È autrice anche di Diana, l’ultimo addio, del libro di ritratti Celebrità e di Sophia Loren, una vita da romanzo. Per Cairo ha pubblicato Chiudi gli occhi(2007), Conosco il tuo segreto (2009), La settima anima (2011), Il leone di terracotta (2013), Questo sole ti proteggerà (2015), Hillary (2016), Albertone(2018), La schiava bianca (2019).

Materiale fornito dalla casa editrice

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