Recensione: “La vita dentro” di Edwidge Danticat

Cari lettori, oggi vi porto con me in un viaggio dei sentimenti tra Haiti e Miami. Una serie di racconti ambientati nel periodo più difficile del popolo haitiano, in cui il regime dittatoriale ha sconvolto la vita di coloro che sono fuggiti in cerca di una vita migliore.

La vita dentro

 Edwidge Danticat

Traduttore: Velia Februari
Editore: SEM
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 24 settembre 2020
Pagine: 350 p., Brossura
EAN: 9788893902915

Recensione a cura di Maria Ruggieri

Da un’autrice tra le più prestigiose della letteratura americana, vincitrice di numerosi premi, una raccolta di racconti ambientati sia a Haiti, sia a Miami, sede principale della diaspora haitiana.
Otto storie di grande intensità sull’amore, l’amicizia, l’abbandono, la nostalgia. Un innamoramento imprevisto tra due persone amiche che riesce a guarirle dalle loro ferite, un matrimonio che finisce con conseguenze irreparabili, due amanti che si ritrovano dopo una terribile tragedia che ha sconvolto il loro paese, una festa familiare che riunisce tre generazioni in una sorta di balletto precario tra il vecchio e il nuovo, un uomo vicino a morire che rivive i momenti chiave della vita che sta per lasciare. Sono questi i temi su cui si snoda la creatività e la grande maestria di Edwige Danticat in un libro ricco di saggezza e umanità, intimo e vasto al tempo stesso, in cui l’autrice esplora le forze che ci attirano gli uni agli altri o ci separano, a volte nello stesso drammatico istante.

Otto racconti, tutti ambientati tra Haiti e Miami.

Otto racconti con un unico filo conduttore: i sentimenti, l’amore, la nostalgia di casa, l’orrore di ciò che i protagonisti hanno visto e vissuto.

Otto storie al femminile di donne che hanno combattuto e vissuto grandi tragedie e che cercano il loro riscatto,il tutto scritto con uno stile pulito e garbato, ma vero, che cattura il lettore.

Otto storie che lasciano un segno, perché ci si può identificare in ognuno dei personaggi che vengono descritti in modo puntuale, non tanto dal punto di vista fisico, quando da quello morale, etico, dei sentimenti che provano e che li spingono ad agire.

Tutte le protagoniste hanno subito una perdita.

C’è chi ha perso il marito, come Elsie, e chi ha perso il padre, come Nadia. C’è chi ha perso l’amante, come Anika, e chi perde la vita, come Arnold.

Persone che hanno abbandonato i loro cari per tornare nella terra natia, persone che, invece, hanno abbandonato la terra natia in cerca di qualcosa di meglio, di un sogno da realizzare, di una vita migliore da vivere.

E tutti i protagonisti vivono l’abbandono in modo diverso.

“Sarebbe stato più facile, forse, abbandonarsi al pianto, aver voglia di piangere, lamentare la perdita di ciò che non sapevo di aver perso, chiedersi come avrei fatto a vivere senza di lui.”

E poi c’è la storia di Melisande, una storia dolorosa, di chi ha bisogno assoluto di amore e si attacca a qualunque promessa, a qualunque appiglio per non perdere la speranza di essere amata e di poter avere una vita migliore, la vita dei sogni. Anche a costo della propria vita.

Ognuno dei protagonisti delle storie ha una cicatrice.

Alcune sono visibili, come quelle di Thomas, sopravvissuto al terribile terremoto che ha distrutto la città e la sua famiglia, e alcune sono invisibili, perché sono cicatrici sul cuore,  molto più profonde, che non potranno mai guarire.

Il pensiero va sempre verso un’unica direzione, la propria terra.

E tutti, nessuno escluso, provano nostalgia, avvilimento, pentimento di averla lasciata e voglia di tornare, anche se a volte vince la realtà e l’idea di salvare la propria vita.

“La differenza (tra lei e loro) era netta quanto l’abisso che divide coloro che sono scampati incolumi a una catastrofe e coloro che ne sono usciti irrimediabilmente mutilati.”

“Aveva appreso, mentre era in mare, che il tempo può dilatarsi all’infinito e che il vento e l’aria possono prosciugarsi, costringendoti a vedere quel che non esiste. “

Il miraggio, il sogno da realizzare.

Persone che fuggono dalla miseria e rispondono al canto di sirena di una città lontana a cui setono di appartenere.

Persone che vivono in un lutto perenne dal quale è troppo difficile uscire.

Con questo romanzo intenso, forte, l’autrice esplora i sentimenti umani e non trascura niente, nessun dettaglio, perché di ogni sentimento il lettore sente ogni vibrazione nel cuore.

Edwidge Danticat
Libri di Edwidge Danticat

È nata ad Haiti ed è emigrata negli Stati Uniti all’età di dodici anni. Ha studiato Scrittura creativa, che ha poi insegnato alla New York University e a Miami. È autrice di romanzi, racconti e saggi, accolti con grande entusiasmo dal pubblico e dalla critica e insigniti di alcuni dei più prestigiosi premi letterari, tra cui l’American Book Award e, in Italia, il Super Flaiano per La fattoria delle ossa (2005), pubblicato da Piemme, così come Fratello, sto morendo (2008), una memoir commovente sull’emigrazione. Il profumo della rugiada all’alba (Piemme 2012) è stato premiato con lo Story Prize.

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