Recensione: “Musica sull’abisso” di Marilù Oliva

Amici lettori, eccomi di nuovo qui a parlarvi di un thriller magnifico da cui non riuscirete più a staccarvi: si tratta di Musica sull’abisso della bravissima e ingegnosa Marilù Oliva, che questa volta si è davvero superata.

È riuscita a dar vita ad una storia da cui vi sentirete presi totalmente.

Complimenti Marilù Oliva e buona lettura a tutti!

Musica sull’abisso

Marilù Oliva

Editore: HarperCollins Italia
Anno edizione: 2019
Pagine: 396 p., Brossura
EAN: 9788869053771

Recensione a cura di Rossana Bizzarro

L’ultima volta che Gwendolina Nanni, giovane imprenditrice bolognese, è stata vista viva era mattina molto presto e come al solito stava correndo lungo gli argini del Bacchiglione prima di andare in ufficio. Il suo corpo è stato ritrovato molti giorni dopo in un’ansa del fiume, ormai irriconoscibile. Il suo caso viene chiuso come suicidio dalla polizia di Padova. I suoi familiari non ci stanno e si rivolgono alla Sezione Omicidi di Bologna, dove è stata da poco trasferita l’ispettore Micol Medici. Le ricerche vertono attorno agli ex-studenti di un liceo storico di Bologna, il Cicerone, dove si diploma la migliore gioventù della città. Ma c’è una classe del passato che ha avuto un destino infausto: uno dopo l’altro, anno dopo anno, stanno morendo gli adulti che quindici anni prima sono stati compagni di classe. Tutti in circostanze sospette e tutti lo stesso giorno, il 21 febbraio. Cosa lega questi delitti? E com’è possibile che una canzone, scritta in latino e cantata da alcuni di loro, abbia preveduto con anni di anticipo in che modo sarebbero morti alcuni di loro? Micol, con la sua abilità speciale, cerca di scoprire la verità, muovendosi sullo sfondo di una città dove ogni torre e ogni portico sembrano nascondere qualcosa.

Io ho chiuso col passato, ci ho messo anni per piegarlo e riporlo nel cantuccio più nascosto dell’armadio giù in cantina, perché arrivi all’improvviso e mi sconquassi tutto?

Musica sull’abisso, il nuovo e attesissimo thriller di Marilù Oliva, è un libro coinvolgente ed affascinante; supera del tutto le aspettative del lettore, il quale già folgorato ed innamorato del primo volume, Le spose sepolte, non può far altro che rimanere ipnotizzato e catturato dalla narrazione e dalle vicende di Micol Medici.

Si tratta di una storia originale e avvincente, e grazie alla bravura dell’autrice e del suo impegno nel costruire un intreccio ben studiato nei minimi particolari, è difficile ipotizzare il presunto colpevole. In effetti quando si è certi di essere arrivati finalmente ad una svolta, ecco che la Oliva inserisce un colpo di scena che ribalta tutta la vicenda.

Ha la capacità di coinvolgere totalmente il lettore, estraniandolo dal mondo circostante per trasportarlo in una realtà intrisa di sotterfugi, misteri, segreti inconfessabili, bugie, indagini, indizi e in cui le sue emozioni si fondono con quelle della protagonista. È uno tsunami di sensazioni indescrivibili.

In questo secondo volume ritroviamo la caparbia e determinata Micol Medici, ispettore di polizia, alle prese con un’indagine piuttosto insolita: gli ex allievi di una quinta liceo vengono uccisi uno per volta e tutti lo stesso giorno: il 21 febbraio.

Sono tutti accomunati dalla passione per il latino, lingua da loro studiata, e da una canzone, Mors Mortis.

Cosa si nasconde tra le parole di questa canzone? Chi può avere interesse a farli sparire? C’è un segreto da preservare?

Perché chi sfida la morte, soccombe. Qualsiasi uomo varchi la soglia dell’oltretomba è destinato a restarci.

Durante le indagini, Micol verrà a conoscenza di verità sconvolgenti, tenute nascoste per anni per timore di non essere capiti, accettati ed apprezzati. Si renderà conto che spesso le persone nascondono molto bene i loro problemi, dilemmi e segreti nascondendosi dietro facciate e atteggiamenti eleganti, felici, benestanti.

È solo apparenza. Scavando più a fondo in realtà si trova solo vuoto, tristezza, rammarico e a volte anche una forte voglia di vendetta.

A fare da sfondo alla storia c’è la città di Bologna, con le sue strade, le piazze, i locali, la routine quotidiana.

Quando arrivò in piazza del Nettuno, Micol gettò un’occhiata a quello che i bolognesi chiamano Al Zigànt, il Gigante, in dialetto – tre metri e venti di altezza per un peso di ventidue quintali – l’imponente fontana cinquecentesca del Giambologna, dove spiccava, nuda e bronzea, la più maestosa divinità del mare.

Non mancano però i vari accenni anche alla già conosciuta città di Monterocca, la cosiddetta “città delle donne”.

Come già rivela il titolo, in questo secondo volume, così come anche in Le spose sepolte, la musica ha un ruolo fondamentale. Vengono citate varie canzoni e cantanti, ed inoltre, Mors Mortis è stata davvero incisa e cantata, tutta in latino.

Come sempre, Marilù Oliva è abile nel trascrivere tutto con molta precisione: luoghi, personaggi, stati d’animo, pensieri, sensazioni. È impossibile quindi per il lettore non farsi travolgere dalla narrazione.

In Musica sull’abisso ci troviamo di fronte ad una protagonista, Micol, molto più decisa e convinta a far valere il suo ruolo di ispettore e di donna, mettendo a tacere tutte quelle voci che obiettano il contrario. Riconosce il suo valore, le sue capacità, è consapevole e sicura che con un giusto ragionamento e attraverso i vari indizi, può arrivare a trovare il colpevole.

Credo nella vita, nei valori, nel rispetto, nella lealtà. Credo anche un po’ nell’amore, nonostante gli eventi facciano di tutto per rendermi scettica. Credo nella bellezza alternativa, nell’inquietudine della notte, nel ritrovarsi e perdersi e poi ritrovarsi ancora, nella luce tenue che si diffonde all’annuncio del tramonto, nei cambiamenti che ci accompagnano anche se non ce ne accorgiamo, nelle parole vere che porta l’inganno dei sogni, nell’energia della solidarietà.

Ritroviamo anche alcuni personaggi conosciuti precedentemente: la Circassa, l’erborista di Monterocca, ora trasferitasi a Bologna; il sovrintendente Iacobacci, il quale tenta sempre di mettere in cattiva luce Micol con i colleghi; Roven, il giovane con cui la donna ora ha intrecciato una relazione.

L’autrice approfondisce molto di più il rapporto che questo meraviglioso personaggio femminile ha con la madre: si tratta di un rapporto non sempre facile, anche a causa dell’invadenza e dell’insistenza di questa madre un po’ stravagante, che però ama la figlia incondizionatamente.

Micol, da parte sua, anche se tenta di sfuggire alle sue continue e bizzarre richieste, non riesce a fare a meno di accontentarla.

<<Ti sei mai pentita, mamma?>>

<<Di cosa?>>

<<Di tutto. Di avermi avuta così presto…>>

<<Ma sei impazzita? Sei la cosa più bella che ho.>>

Anche questa volta, come nel libro precedente, l’autrice decide di alternare alla storia che narra delle indagini e dell’omicidio degli ex allievi, i pensieri delle vittime prima di essere uccise, le loro problematiche, i loro sentimenti.

Tutto ciò non fa altro che appassionare e incuriosire ulteriormente il lettore, rendendolo quasi schiavo di questa storia e incapace di distogliere l’attenzione da essa.

Cosa significa mai più? Cosa significa, per noi uomini fatti di dubbio e materia? Che non ci saremmo ritrovati più legati l’uno all’altra in quella dimensione, con le ore scandite dagli orologi, la terra da solcare coi piedi, coperti dalla stessa pelle. Che non avremmo mai più avuti modo di scoprirci come qui, di sorriderci, di abbracciarci.

I temi affrontati sono molteplici, spesso anche molto importanti, ma vengono trattati dall’autrice con molta sensibilità e finezza: il lutto, la malattia, l’uso di sostanze stupefacenti, il ricatto, la paura di non essere all’altezza delle aspettative degli altri.

Utilizzando uno stile accurato, ricercato ed attento ai particolari, Marilù Oliva regala ai suoi lettori una storia ammaliante, a tratti anche inquietante. Dimostra il suo ingegno e le sue capacità attraverso una trama accattivante e per niente monotona.

Musica sull’abisso è un thriller eccezionale, uno dei migliori usciti finora e che una volta letto, lascia un ricordo memorabile.

Roven la guardava come se volesse proteggerla, anche se sapeva che non ce n’era bisogno: quella donna con l’aspetto di una ragazzina, senza un filo di rossetto, coi capelli raccolti in uno chignon improvvisato, era una grande guerriera.

MARILÙ OLIVA

Insegna lettere al liceo. Ha pubblicato racconti per il web e testi di saggistica. Ha collaborato con diverse riviste letterarie. Tra i suoi libri Le spose sepolteMusica sull’abisso (HarperCollins).

Materiale fornito dalla casa editrice

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