Recensione: “Per caso (tanto il caso non esiste)” di Paolo Stella

Buongiorno lettori!
Oggi vi consiglio un libro che è romanzo, è biografia, è poesia, è favola e sogno insieme, è un connubio perfetto ed equilibrato di tutto questo in un viaggio tra passato e presente che tiene il lettore legato alle sue pagine, stregato dalle sue parole: “Per caso (tanto il caso non esiste)” di Paolo Stella.
Fidatevi, perdetevi tra queste righe…attendo di conoscere il vostro parere…

Per caso (tanto il caso non esiste)

 Paolo Stella

Editore: Mondadori
Collana: Novel
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 3 giugno 2020
Pagine: 204 p., Brossura
EAN: 9788804727378

Recensione a cura di Francesca Simeoni

Basta un niente per riempire fino all’orlo il cuore di Paolo. Lui è un ragazzino ricoverato al Sant’Orsola di Bologna, reparto malattie genetiche. Il suo pediatra vuole capire come mai si sia fermato al metro e ventuno nonostante i suoi tredici anni. Paolo non conosce invece la ragione per la quale il bambino che ha soprannominato Sottile sia nel letto a fianco a lui. Ma è così che, libero dal gioco dei ruoli definiti, comincia a esplorare i propri sentimenti. La magia, la forza ancestrale del mito e delle fiabe sono facilmente riconoscibili in questo incontro che vive nelle prime pagine di Per caso, il secondo romanzo di Paolo Stella, ispirato ancora una volta alla sua vera storia, a quel difetto genetico che, diagnosticato in giovanissima età, gli regalò l’incontro con un bambino davvero speciale e con le prime emozioni che chiamiamo amore. Per caso è anche una risposta poetica, potente e magica alle domande sull’amore e sull’identità. È lo sforzo narrativo di trovare un sentiero totalmente nuovo nella giungla delle storie che a questo sentimento hanno chiesto tutto, spesso senza donare nulla.

“…No, dai babbo, rimani…» Non so come fa. Riesce a ficcare negli occhi almeno quattro espressioni diverse, le incastra negli angoli e le lascia tutte lì a sospenderti nell’attesa della sua risposta che però non arriva mai. Non può fare nulla, il babbo, l’uomo più forte del pianeta.

Non può fare nulla per evitare le regole dell’ospedale – i bambini dormono da soli.

Per me, che da sempre vivo l’abbandono come assoluto momento di perdita – ogni volta che finivano le vacanze estive nel salutare i miei amici temporanei scoppiavo in pianti sofferti che duravano tutti i chilometri che ci separavano da casa – vedere quelle quattro espressioni contemporanee socchiudere la porta gialla sussurrando «ti porto la colazione domani presto» equivalevano a un granitico, perfetto e assoluto addio…”

Paolo ha dodici anni,  è un bambino intelligente, dotato di innumerevoli talenti e di una spiccata sensibilità. Ha unico “difetto” agli occhi della gente: è piccolo di statura «solo due centimetri sotto la media»

I suoi genitori, preoccupati e decisi a capire perché il loro bambino perfetto si è fermato ad un metro e ventuno, accettano di ricoverarlo a Bologna, presso l’Ospedale Sant’Orsola, nel reparto malattie genetiche.

Lì la notte si trascorre da soli, i genitori devono andare via.

In quella stanza d’ospedale la vita di Paolo cambierà per sempre, incontrerà “Sottile” un piccolo paziente ricoverato accanto Lui.

“…Sono ammaliato da un’esitazione.

Forse per istinto, forse per necessità.

È bastato il fiato trattenuto al di là di una tenda verdina per riconoscere l’appartenenza, siamo già in collegamento, un’amicizia o l’amore della vita. Più che altro l’essere umano che avrebbe annientato quel «sono solo» con un coraggioso «siamo due».

Sei la mia soluzione al vuoto.

Sei la sostituzione della figura paterna, l’appoggio umano.

Non so nemmeno cosa sei.

Sei un respiro Sottile appoggiato al silenzio della notte…”

Paolo si innamora quasi inconsapevolmente di quel respiro, non importa chi sia, se sia maschio o femmina, alto o basso, bianco o nero, quali siano i motivi per cui è ricoverato. Quello che fa star bene Paolo è il pensiero che “Sottile” esiste, è lì accanto a lui.

“Sottile” insegna a Paolo cosa sia l’amore, quello vero e puro, quello che non si ferma all’apparenza ma scende nel profondo dei sentimenti, quello che ti fa sentire vivo per il solo fatto di esserci, quello che ti fa sentire le farfalle nello stomaco anche per un solo respiro dell’amato:

“…L’amore va dato a chi non ne ha bisogno.

È vero, porca miseria! L’amore non è il riempitivo di una mancanza, non soddisfa bisogni, non è salvifico, non strappa dalla sorte del proprio io.

L’amore, porca miseria, non colma i vuoti.

L’amore, e che cazzo, impreziosisce i pieni.

L’amore.

Adorna, colora, esalta, sublima un’interezza.

L’amore è un fiore, raro e magnifico che se poggia su un terreno fertile attecchisce e rende quel giardino il più incantevole del creato. Ma se viene sbattuto su un terreno arido, che nessuna pioggia per quanto copiosa potrà mai curare, l’amore, per quanto sublime, muore…”

Nessuno mai sarà come “Sottile”… Paolo lo sa molto bene, la figura eterea al di là della tenda di quell’ospedale rimarrà sempre in fondo ai suoi pensieri anche quando, dopo aver affrontato tre coming out – raccontati nel flusso dei ricordi che costruiscono questo romanzo –  Paolo vive la sua storia d’amore con Franci, un amore adulto, vero e presente, e quando in un giorno qualunque, per caso, “Sottile” riappare nella sua vita.

Paolo Stella conferma in questo romanzo la sua capacità, che appare unica nel genere, di affrontare tematiche molto complicate e attuali – oggi l’identità di genere  – con uno stile che è semplice, ma mai banale, diretto e così ben congeniato che la lettura appare scorrevole come quella di una bellissima favola.

Ho letto questo romanzo centellinando le pagine per la paura di finirlo e abbandonare Paolo bambino da solo in quella stanza di ospedale, di lasciar andare “Sottile” per la sua strada, di separarmi da Paolo oramai adulto che è diventato, con la forza dei suoi racconti, un caro amico.

Le pagine di questo libro alternano con sapiente bravura una prosa leggera e una poesia delicata e bellissima, i sentimenti di un bambino spaurito e la forza di un uomo che ha compreso il suo posto nel mondo e ne va fiero.

Attendo con vera ansia il prossimo libro, tenendo questo sul comodino pronto nei momenti di sconforto per essere sfogliato come una raccolta di buoni consigli, quando non mi sento abbastanza, quando il mio essere mi fa sentire diversa, quando la vita mi rema contro: tu sei perfetta come sei, questo mi dice, perché nessuno è sbagliato, mai!

Libri di Paolo Stella

Paolo Stella (Milano 1978) è creative director, attore di tv e cinema, regista. Ha acquisito notorietà tra i più giovani partecipando alla seconda edizione del programma televisivo Amici di Maria De Filippi. In seguito ha continuato a lavorare nel mondo dello spettacolo recitando in numerose serie tv e miniserie italiane, tra cui ricordiamo Incantesimo 7Un ciclone in famigliaDonna detective. Dal  2007 è passato al grande schermo recitando in Last Minute MaroccoLa terza madrePenso che un sogno così. Nel 2018 ha esordito in campo letterario con il romanzo Meet me alla boa (Mondadori) a cui segue nel 2020 Per caso (Mondadori).

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