Recensione: “Tutto il tempo con te” di Sara Purpura

Cari amici lettori, se il tormentoso amore di Anais e Des di Tutto il tempo del mondo vi ha conquistato e lasciato sulle spine, siete nel posto giusto. Sappiate che, qualora vi foste chiesti cosa succederà, potrete trovare la risposta nel secondo volume della trilogia, Tutto il tempo con te, l’appassionante romanzo che vi stiamo per illustrare.

Tutto il tempo con te

Sara Purpura

Editore: Mondadori

Collana: Chrysalide

Anno edizione: 2018

Pagine: 245 p., Rilegato

EAN:  9788804712947

Età di lettura: Young Adult

Recensione a cura di Rosa Zenone

È passato del tempo dall’incidente in cui è morto Zach e dalla conseguente rottura di Anais e Des. Quest’ultimo alla fine ha accettato di essere adottato, assieme a Braden, dal coach Davis e dalla moglie Julienne. I due protagonisti ormai hanno terminato le superiori e frequentano, per ironia della sorte, la stessa università. Nonostante ciò, Anais e Des non si sono mai incontrati da quando vi sono giunti l’anno prima. Per quanto si possano rifuggire con impegno, rivedersi all’interno del campus sarà inevitabile e doloroso. Poiché se rivedersi da un lato scatenerà l’alchimia che li unisce, dall’altro farà risorgere il rancore e gli sbagli che li hanno separati. Ad aggravare la situazione si aggiungono i demoni onnipresenti di un passato difficile e ingombrante alle spalle. Ricominciare la loro relazione patologica significa o sopprimersi ancora una volta l’uno sotto il peso dell’altra, o imparare realmente la reciprocità del sostenersi a vicenda…

Anche nel secondo volume la narrazione è condotta a fasi alterne dalle due voci dei protagonisti, una scelta che risulta ancora una volta felice e ben congeniata.

Anais e Des sono al secondo anno di università, seppure ormai è passato del tempo dal fatale incidente, il ricordo di ciò che è stato non è svanito e rimane una ferita aperta.

“Così, andare avanti senza Anais mi era sembrata la scelta più giusta. E non perché le attribuissi la colpa di tutto – visto che ne davo di più a me stesso -, ma perché insieme eravamo veleno e avremmo alimentato quel vuoto che Zach ci aveva lasciato. (…) Dannazione! Se io e Anais fossimo stati una coppia solida, se fossimo stati due ragazzi normali, sarebbe subito corsa da me per accertarsi di ciò che aveva sentito, invece di chiudermi fuori dalla sua vita e farmi impazzire. E il problema era che noi non eravamo normali e, anziché curarci a vicenda come avevamo creduto di fare, ci eravamo annientati del tutto. Lei si era rinchiusa di nuovo nel suo mondo e io ero impazzito per davvero, trascinando Zach nella mia rovina. “

Il caro amico di Des, Zach, aveva deciso di accompagnarlo nell’inseguire Anais in fuga, a seguito di un equivoco che l’aveva condotta a rinchiudersi in se stessa senza alcuna possibilità di confronto con l’amato. In tale frangente avviene il fatale incidente in cui perde la vita Zach. Tale avvenimento provoca un enorme vuoto e senso di colpa in Des. In seguito a ciò il protagonista decide di troncare la propria agognata relazione con Anais. Tale scelta non deriva dall’attribuire direttamente la colpa della morte di Zach alla ragazza, bensì dalla constatazione di quanto fosse insana la loro relazione e del fatto che comportasse nefaste conseguenze.

“Sfinirmi con l’alcol e il sesso, almeno nel fine settimana, è una liberazione. Non penso, annego come avrei voluto quel giorno a Mission Beach e per un attimo torno lo stronzo a cui Zacharia Clarson aveva dato del filo da torcere.”

Des continua a coltivare la propria passione per il football all’università, ma non è sereno. Egli cerca di fuggire dal proprio subbuglio mentale gettandosi sull’alcol e su storie di una notte, dimostrando così tutta la propria fragilità al di là della forza ostentata. È rimasto pur sempre l’affascinante ragazzo tenebroso, introverso e bisognoso d’affetto. Abituato a tal punto a difendersi con gli artigli da volersi mostrare forte a tutti i costi e ad autoconvincersi di avere una corazza impenetrabile.

“Diciamo che i Davis hanno preso troppo sul serio questa cosa di farmi da genitori. E diciamo anche che fingo che la cosa mi dia fastidio, ma non è così. Mi fa piacere invece. Solo che non ho ancora trovato il modo di aprirmi del tutto con loro, per cui resto sempre un po’ il solito Des. Ermetico il giusto, forse un tantino stronzo, distaccato quanto basta.”

Dall’altra parte Anais, nonostante si sia imposta con i genitori per la scelta dell’università, sembra non essere cambiata. In seguito alla sofferenza per aver perso Des è ricaduta nell’autolesionismo e nella bulimia. Ella aveva riposto la speranza di cambiare in Des invece che in se stessa.

“Dopo la morte di Zach andare avanti è stata una lunga agonia. Des se n’è andato dai Davis, lontano dalla mia famiglia e da me, e mi sono spenta un po’ di più ogni giorno che passava. Ogni volta che lo incrociavo a scuola, la morsa intorno al mio cuore si stringeva fino a stritolarlo. E ho ricominciato a vomitare e a tagliarmi. Con Des ho perso la parte sana di me. Quella normale che mi ero illusa prevalesse. Il ricordo di lui fa male. Continuo a idealizzarlo, ad alimentare follemente una speranza. Che cosa accadrebbe se ci riparlassimo? È in questo stesso campus ed è assurdo il modo in cui riesce a evitarmi.”

Il fatidico incontro tra i due avviene a una festa della squadra di footbal, a cui Anais partecipa ignara. Durante un gioco al buio Des ne approfitta per avvicinarsi alla ragazza, ma le aspettative di quest’ultima vengono deluse, poiché può rilevare ancora una volta il risentimento nei suoi confronti.

“Il desiderio è irrazionale, ma non ho il tempo di analizzare oltre la situazione, né di sindacare sulle mie scelte. <<Veleno>> sento sibilare in un tono soffocato dalla musica sparata a palla, e resto senza fiato. È Des. Accade in fretta: se ne vanno, lui e il suo calore. Se ne vanno un’illusione che ha portato questa sera nella mia vita e i ricordi che mi perseguitano. Ed è di nuovo gelo. Il freddo disumano che mi ha gettato addosso quell’unica parola sputata fuori con così tanto odio che mi ha atterrito.”

Ad aumentare l’angoscia di Anais contribuirà anche una nuova presenza femminile nella vita di Des, Violet. Tra lui e quest’ultima infatti si instaura un rapporto speciale di particolare complicità. Ella è il contrario di Anais e ciò, oltre a rassicurarlo, gli concede momenti di spensieratezza mai avuti nella precedente relazione. Des avverte una certa somiglianza con lei, anche se ignora quanto le loro vite siano intrecciate in realtà.

“Questa ragazza mi spiazza. Ha scelto un percorso di studi serio, ma è così spontanea e ribelle (…). Non ci tiene a essere perfetta per qualcuno, se ne frega delle apparenze e questo mi porta a fare un confronto inevitabile con Anais.”

Ma le braci di un sentimento forte continuano ad ardere anche al di sotto della cenere. Nonostante i validi motivi che li hanno separati, entrambi continuano a percepire anche ciò che li ha uniti. La nostalgia di ciò che è stato e che si rimpiange avviene attraverso percezioni sensoriali, in particolar modo l’olfatto.

<<Profuma ancora di buono, nonostante sia tardi e abbiamo ballato e sudato. Ma non è il profumo di Anais. Miele. Fragola. Vaniglia. Una combinazione che dà alla testa.>>

È innegabile d’altronde l’associazione che la mente umana compie tra le persone e i loro rispettivi profumi. Tale caratteristica del romanzo dà un senso di autenticità al ricordo, come se lo si potesse percepire realmente materializzato. Ciò si ricollega a un altro punto chiave, la corporeità che ne consegue. Il forte sentimento che unisce i due protagonisti, seppur ostacolato e conflittuale, richiede un contatto fisico. I momenti in cui ciò si verifica scintille sembrano schizzare dalle pagine, poiché la penna abile di Sara Purpura sa descrivere a perfezione i brividi che ne scaturiscono.

Anais e Des continueranno a cercarsi e a rifuggirsi, ma prima di una resa dei conti tra loro sarà necessario attuarla con se stessi. I due protagonisti sono delineati in modo coerente rispetto al precedente capitolo della saga, continuano a suscitare tutta la partecipazione e la simpatia del lettore. Le loro azioni risultano sempre il risultato della loro elaborata psiche. La scelta di due soggetti problematici arricchisce la trama e porge nuovi spunti di riflessione, senza mai condurre a compatimento. 

Tutto il tempo con te è un libro che divora, l’amore che viene raccontato non è facile e banale ma piuttosto si basa su un equilibrio difficile da raggiungere. È un romanzo che insegna una grande verità, ossia che bisogna essere capaci di amare. Il farsi trasportare immobili in balìa delle onde amorose assicura l’annegamento, se uno si appoggia sull’altro per porsi in riparo dalla tempesta porterà solo entrambi a sprofondare nell’acqua profonda. Per costruire un noi è necessario prima costruire un io, poiché l’identità individuale deve completare e sorreggere quella della coppia e non porvi fondamenta nella stessa. Questo è il grande insegnamento senza tempo del romanzo, bisogna imparare a nuotare assieme in quella burrasca che è la vita.

<< (…) L’amore per te non è che uno scopo. L’obiettivo di essere amata per colmare tutti i vuoti che hai scavato dentro di te. Non hai bisogno di me. Non perché sono Des. Ti serve solo…qualcuno (…) Chiunque andrebbe bene. Vuoi solo plasmarlo affinché ti accetti senza fiatare. Ti basta che ti ami e che ti metta su un piedistallo, senza domandare, lasciandosi consumare dai tuoi problemi. Non sono io quello giusto per te, e sai perché?>> ansima sulla mia bocca << Perché anch’io sono pieno di buchi neri, ma l’amore che provavo per te non è mai stato un modo per riempirli. Avevo bisogno di te come dell’aria che respiro e ti ci avevo messo, su quel maledetto piedistallo, ma volevo anche guarirti. Dare e avere, Anais>> geme sul mio collo << Credere. Fidarsi, Anais. Dici di non essere abbastanza per nessuno, ma se qualcuno mette il fottuto mondo ai tuoi piedi non ti basta. Non vedi che te stessa. Vuoi che tutti girino intorno alle tue paure, alle tue stupide paranoie.>>

Sara Purpura

Sara Purpura nasce a Palermo nel 1981. Il romanzo Tutto il tempo con te è la seconda parte della trilogia A Time for Love Trilogy iniziata con Tutto il tempo del mondo e terminante con Tutto il tempo tra noi.

Materiale fornito dalla casa editrice

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