Recensione: “Una storia straordinaria” di Diego Galdino

Cari lettori, stiamo vivendo un momento particolarmente difficile della nostra vita: paura, ansie e isolamento ora occupano buona parte dei nostri pensieri e si tenta, non sempre riuscendoci, di alleggerire la nostra quotidianità andando spesso a tentativi.

Noi di Libri la mia vita vi proponiamo un libro che vi farà sognare, ed in questo periodo ne abbiamo davvero bisogno, e vi parlerà d’amore, un sentimento che, mai come ora, occorre riscoprire.

Con uno stile che da sempre lo contraddistingue, Diego ci trasporterà in un mondo dove c’è ancora spazio per l’amicizia, l’amore, l’altruismo lasciandoci un messaggio forte che, soprattutto in questo momento, è importante che tutti riescano a cogliere.

Una storia straordinaria

Diego Galdino

Editore: Leggereditore
Collana: Narrativa
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 13 febbraio 2020
Pagine: 208 p., Brossura
EAN: 9788833750774

Recensione a cura di Antonella Punziano

Luca e Silvia sono due ragazzi come tanti che vivono vite normali, apparentemente distanti. Eppure ogni giorno si sfiorano, si ascoltano, si vedono. I sensi percepiscono la presenza dell’altro senza riconoscersi. Fino a quando qualcosa interrompe il flusso costante della vita: Luca perde la vista e Silvia viene aggredita in un parcheggio. La loro vita, sconvolta, li porta a chiudersi in un’altra realtà e il destino sembra dimenticarsi di loro. Eppure, due anni dopo la loro grande passione, il cinema, li fa conoscere per la prima volta e Luca e Silvia finiscono seduti uno accanto all’altra alla prima di un film d’amore. I due protagonisti, feriti dalle vicissitudini degli eventi passati, si ritrovano, così, loro malgrado, a vivere una storia fuori dall’ordinario. Ma l’amore può essere tanto potente da superare i confini dei nostri limiti e delle nostre paure? E il destino, quando trova due anime gemelle, riesce a farci rialzare e camminare insieme?

Luca e Silvia sono due ragazzi giovani ma entrambi in qualche modo feriti dalla vita.

Hanno cicatrici profonde, che stentano a guarire: la loro vita è profondamente cambiata e sembra esserci posto solo per gli affetti più stretti.

Luca e Silvia non lo sanno ma, in passato, si sono spesso sfiorati eppure a mala pena si guardavano.

Silvia arrivò alla macchina e aprendo lo sportello dedicò un ultimo pensiero alla persona con cui si era scontrata per strada. Chissà, magari lui è l’uomo del mio destino ed il tempo e la vita mi daranno la possibilità di incontrarlo di nuovo, magari più dolcemente, per far sì che io possa farmi perdonare per averlo maltrattato oggi.

Ma il destino ha in serbo qualcosa di diverso per loro e una passione comune, quella del cinema, sarà l’occasione del loro incontro.

Silvia, improvvisamente, sentì una presenza vicino a lei, più che altro percepì il suo profumo: un’essenza di agrumi e vaniglia buonissima. Poi un braccio sfiorò il suo sul bracciolo della poltrona, in realtà fu un qualcosa di più di uno sfiorarsi.

Da quel momento la vita sarà una continua scoperta e li metterà di fronte ad un sentimento così forte da abbattere le barriere che entrambi avevano eretto intorno a loro e ridare un senso a quello che è loro successo.

Ma si sa, non è tutto facile e l’amore è un sentimento che richiede un grande coraggio: quello di mettere da parte le proprie paure e darsi completamente all’altro.

Riusciranno Luca e Sara a farlo? Il lettore potrà scoprirlo solo leggendo le pagine di questo meraviglioso libro: pagine che si lasciano piacevolmente leggere e scorrono veloci e accompagnano le nostre giornate in questo clima un pò apatico.

Vi siete mai chiesti perché viene chiamato bacio a stampo? Stampare un bacio, imprimere un bacio sulle labbra come se fosse un foglio su cui lasciare un messaggio, un marchio, un sigillo che tutti possono leggere: LUI È MIO! Perché dopo un bacio il tuo viso cambia e la tua espressione fissa un sorriso su di esso come un’insegna al neon che lampeggia al mondo: IO SONO SUA.

Leggendo questo ultimo libro mi sembra di cogliere una crescita di Diego: è uno stile più maturo, più raffinato che risponde alle esigenze anche di un pubblico più complesso.

Il tema è quello dei suoi libri precedenti, l’amore, ma questa volta spazia a toccare argomenti più spinosi, quali quello della violenza alle donne e della disabilità.

L’autore riesce a rendere perfettamente i sentimenti ed i vissuti emotivi di una donna ferita da un gesto di violenza e lo fa senza superficialità ma dando il giusto tono e la dovuta sensibilità.

I primi mesi erano stati durissimi […] Sembrava aver perso il senso della vita. Ogni cosa, gesto, parola o pensiero le dava l’impressione di essere diventati inutili, superflui […] La sua vita era cambiata in un battito di ciglia.

Allo stesso modo la disabilità di Luca è particolarmente tratteggiata mostrando anche una certa conoscenza e un approfondimento sul mondo, ai più sconosciuto, dei ciechi.

Luca aveva capito che il modo migliore per vivere come una persona a cui era stata tolta la vista da un destino infame era contare. Si, contare i passi […] Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette… L’aveva iniziato a fare quasi da subito.

Nel complesso è un libro che alterna momenti di intensa passione emotiva a momenti tristi e riflessivi legati alle esperienze ed ai vissuti personali dei due protagonisti: non è quindi la classica storia d’amore ma un romanzo che induce spesso il lettore a fermarsi per interrogarsi sui valori della vita e sulla preziosità di quello che possiede.

Sullo sfondo una Roma che mai come ora mi manca da morire! Una Roma bellissima che Diego sa descrivere in modo egregio, con aneddoti e particolari che mi fanno capire con quanta superficialità l’abbia guardata fino ad ora. Una descrizione che per ora custodisco nel mio cuore in attesa di poter riabbracciare la mia città con uno spirito diverso e più profondo.

Ora che non la possiamo vedere, con questo libro, Diego ci regala uno sprazzo di luce, quello della città eterna che, sono sicura, uscirà da questa profonda crisi più forte e più bella di prima.

Il Rione Ripa è considerato uno dei più belli di Roma, incastonato sull’Aventino come una pietra preziosa su un anello d’oro […] tutti sanno quali sono le cose che rendono unico il rione Ripa: la Bocca della Verità, il circo Massimo, il Rosero Comunale, il Giardino degli Aranci, Sant0Anselmo, Sant’Alessio, Santa Sabina, il Priorato di Malta […] Per Silvia era incredibile quello che stava vivendo quel giorno. Un viaggio mai fatto all’interno della sua città. Alla scoperta di posti che nel corso della sua vita aveva solo sfiorato distrattamente, o di cui aveva solo sentito parlare. Si sentì quasi in colpa per non aver dato la giusta considerazione a Roma. Si sentì in difetto verso lei.

Materiale fornito dalla Casa Editrice

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