Review Party: “Il principe virtuoso: La Maledizione”

Buongiorno lettori!
Oggi vi proponiamo il fantasy “Il principe virtuoso – la maledizione” di Lina Guidetti, il primo romanzo di una trilogia. Faremo un viaggio in questo incredibile mondo incantato e ci perderemo tra le pagine di questa avvincente storia.

Il principe virtuoso: La Maledizione

Lina Giudetti

  • Lunghezza stampa: 344
  • n.1 in eBook fantasy paranormale

Recensione a cura di Francesca La Piana

In una terra antica, divisa in due dall’odio e sulla quale incombe una maledizione che solo un principe virtuoso potrà spezzare, si intrecciano le vicende di due mondi in contrasto tra loro: nobiltà e borghesia.
Jamina è una giovane donna di rara bellezza con gli occhi verde giada e i capelli del colore dell’oro, che lavora nelle campagne. Un giorno, per ordine del re, viene costretta a trasferirsi a palazzo per diventare la vinificatrice di corte dove conoscerà i due principi e fratelli gemelli, Aiden e Aneirin. Entrambi bellissimi, con gli occhi azzurri come zaffiri e i capelli scuri, sono tuttavia l’uno l’opposto dell’altro: il primo arrogante, libertino e perfino volgare e il secondo dolce, educato e gentile.
Pur credendo di preferire il fratello buono e rispettoso, Jamina si ritroverà intrappolata in un’attrazione pericolosa verso il principe Aiden, diretto successore al trono, che inizierà a odiare non appena la obbligherà a diventare una cortigiana, la sua cortigiana… eppure, non tutto è come sembra e la fanciulla scoprirà che l’odio e l’amore sono le facce di una stessa medaglia.
Cosa può accadere quando una gazzella e un leone s’innamorano?
Il Principe Virtuoso è una favola per adulti che possedendo una piccola dose di fantasy, s’incentra su una storia d’amore su uno sfondo paranormale tra folletti, divinità e un pizzico di magia. Mescola generi differenti con forte sensualità e dinamismo.

In un tempo lontano, il Dio del cielo Taranis fondò il suo regno in un piccolo e bellissimo continente che, affacciandosi sul mare, era ricco di laghi, montagne, grotte e selve incantevoli. Negli anni in cui Taranis governò, le classi sociali non esistevano, così prevalsero tra la gente l’amore, la pace e l’uguaglianza, tanto che il Dio diede al continente il nome di “terra felice”.

È così che si apre questo fantastico romanzo, catapultandoci in un posto paradisiaco, pieno di pace e sentimenti positivi.

Purtroppo però l’uomo troppo spesso è governato da altre passioni come l’invidia, la gola e l’avarizia che tendono a prevalere sulla bontà di spirito.

Taranis, dopo aver creato questo posto incantevole, decide di partire e affida il governo della “terra felice” a due sacerdoti Osbert e Simus, due uomini che si conoscono sin dall’infanzia e che sono uniti come fratelli, incaricandoli di proteggere e salvaguardare quell’oasi di pace che ha creato per loro. La scoperta di un tesoro nascosto però riesce a cambiare tutto e a trasformare due persone oneste e leali in due acerrimi nemici.  

Si formarono così due imperi e dopo uno scontro con le armi che Taranis aveva lasciato loro affinché le usassero quando andavano a caccia, stabilirono di dividere il tesoro a metà. Tuttavia, strinsero questo patto con un odio segreto nel cuore, pianificando entrambi di riprendersi l’altra parte in futuro.

Con il passare del tempo, i due sovrani, indurirono sempre di più i loro cuori e decisero di dividere la popolazione in classi sociali nei regni, poi presero come mogli delle principesse bellissime provenienti da paesi stranieri confinanti con il loro e con cui erano in buoni rapporti, generando dei figli. Simus ebbe due figli maschi gemelli e Osbert una figlia femmina.

Quando Taranis ritorna dal suo viaggio trova la sua “terra felice” atrocemente trasformata in una terra piena d’odio, di avarizia, di rancore, di violenza e di morte. Il dio del cielo è davvero deluso e arrabbiato, va su tutte le furie e lancia contro i suoi due sacerdoti una terribile maledizione, un vero e proprio anatema.

«Sia maledetta la vostra sconsiderata lotta per il potere e la ricchezza! Avete trasformato la terra felice in una terra di dolore, morte e disonestà! L’oro che tanto vi siete contesi, non vi apparteneva. Lo avete rubato e avete addirittura ucciso per appropriarvene. Nessuno di voi è degno di essere un sovrano. Nessuno possiede l’anima e la bontà che un vero principe dovrebbe possedere. Avete marchiato il vostro cuore di odio e… l’odio richiama altro odio. D’ora in avanti, giacché avete dimenticato i princìpi di benevolenza e uguaglianza che vi impartii, questa terra rimarrà divisa in due regni come avete deciso. Non potrete più unificarla e non potrete neppure usare il tesoro che avete rubato. Rimarrà nascosto insieme a tutte le armi da fuoco, nella grande caverna che conduce da un versante all’altro di questo continente.»

Taranis decide anche che il tesoro sarà custodito da un drago, di nome Notte, che sbranerà chiunque proverà a riprenderlo. Inoltre Osbert e Simus devono prendersi cura di questa spaventosa creatura e se non lo sfameranno questo potrà cibarsi della loro gente. A nulla servono le suppliche e le promesse dei due, il Dio del cielo è irremovibile e lascia aperto alla speranza solo un piccolissimo spiraglio.

«Noi abbiamo sbagliato, ma devi concederci un’altra opportunità.»
«Forse un giorno.»
«Quando?»
«Quando sarete davvero pronti e meritevoli per ottenerla e arriverà qualcuno che riuscirà a spezzare la maledizione.»
«E in che modo potrà farlo?»
«Con l’amore e un sincero altruismo che ormai non appartiene più a nessuno di voi. Dovrà essere un principe a rompere la maledizione del drago, ripristinando l’antica condizione di felicità di questa terra. Un principe virtuoso dal cuore puro e dall’animo nobile.»
«Quale principe?» domandò confuso Simus.
«Uno che agirà altruisticamente, pronto a sacrificare anche sé stesso, la propria felicità e la vita per il bene del popolo. Non posso dirvi quando questo accadrà. Potrebbe nascere anche tra cent’anni un uomo simile o forse mai, dipenderà da voi, dai princìpi e i valori morali che riuscirete a tramandare alle generazioni future. Posso solo dirvi che finché non ci sarà un principe veramente degno di governare qui, le vostre terre rimarranno divise da Notte.»

Taranis, dopo aver pronunciato la sua maledizione, per dividere in due la terra felice, issò un muro altissimo capace di resistere a qualsiasi intemperia e arma.

Decise di chiamare i regni: Azlem e Olem, che significavano rispettivamente odio e rancore.

Gli anni trascorrono e i protagonisti del nostro racconto cambiano, la narrazione si concentra infatti sui due figli maschi di Simus, Aiden e Aneirin. Improvvisamente si apre uno scenario non solo magico, pieno di draghi e forze sovrannaturali, ma si assiste anche a una lotta contro le ingiustizie terrene.

Ingiustizie che anche oggi, nel mondo reale, accadono, perché da sempre chi detiene il potere pensa di poter spadroneggiare su chi appartiene a una classe sociale inferiore.

I potenti spesso umiliano, disprezzano e privano della libertà gli esseri umani che non hanno avuto la fortuna di vivere in maniera privilegiata.

 Questo è esattamente quello che accade a Jamina, assoluta protagonista femminile del racconto, ragazza orfana che ha sempre vissuto in modo semplice e pulito.

Jamina è una giovane e bellissima ragazza di campagna che si trova a dover lasciare il suo popolo e la sua terra per lo stupido capriccio del principe Aiden.

La ragazza al palazzo scopre un mondo avaro, crudele, ignobile, dominato da leggi completamente diverse da quelle che dovrebbero governare il cuore di persone nobili. L’unica nota positiva sembra essere Aneirin fratello gemello di Aiden, il suo bellissimo e apparentemente spietato “carceriere”.  

Aiden e Aneirin, pur essendo gemelli, non potrebbero sembrare più diversi, arrogante e sbruffone il primo, dolce e sensibile il secondo.

I giorni passano e Jamina è sempre più delusa e amareggiata dallo stile di vita che la circonda, il palazzo è incantevole ma le manca la sua casa e le cose peggiorano notevolmente quando viene costretta a diventare la cortigiana del principe Aiden.

Odio e amore combattono nel cuore della ragazza. Niente è come sembra e anche l’arrivo di un bellissimo pirata non facilita le cose.

L’innamoramento della protagonista, per niente banale e scontato, dà una svolta al romanzo che da fantasy-avventuroso si colora di rosa, aggiungendo un interessantissimo e mai volgare tocco erotico.

Lina Guidetti è stata molto abile nel concepire questo romanzo che è caratterizzato da tanti elementi ma che risulta comunque molto fluido e scorrevole. È un romanzo che riesce a essere realistico grazie alla grande capacità di descrivere gli ambienti e le sensazioni tipiche dell’innamoramento che sconvolgono le vite dei nostri personaggi.

Davvero un ottimo fantasy, un racconto che svela ma non rivela basato su un sapiente mix di peripezie, magie e problemi di cuore. L’autrice, magistralmente, lascia il lettore in bilico, tutto è ancora possibile e non ci resta che aspettare con il fiato sospeso il secondo capitolo della saga.

Lina Guidetti vive a Taranto, in Puglia, lavora come web designer ed è un’autrice indipendente che scrive generi diversi poiché ama anche leggere libri di vario genere.

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