Recensione in anteprima: “Children memories” di Stefano Peccerillo

Bentrovati amici lettori,
sono orgogliosa ed entusiasta di parlarvi di un giallo fantastico di un mio compaesano, che vi terrà con il fiato sospeso dall’inizio alla fine.
Siete pronti ad immergervi in una realtà intrisa di indagini, di ricerche continue di prove schiaccianti, di omicidi e presunti colpevoli?
Allora non vi resta che leggere l’ammaliante e travolgente Children Memories, del talentuoso Stefano Peccerillo.
Buona lettura!

Children memories

Stefano Peccerillo

Editore: Il Ciliegio
Collana: NoireGialli
In commercio dal: 16 gennaio 2020
EAN: 9788867716913

Recensione a cura di Rossana Bizzarro

In una New York autunnale, un killer uccide in serie un pediatra, un professore e un crittografo. Sul loro collo marchia a fuoco una scritta in latino. Ogni volta che l’ispettore Johnson sembra avvicinarsi alla soluzione dell’indagine, inevitabilmente la situazione si complica. Intanto, un bambino descrive sulle pagine di un diario la sua fuga da un imprecisato pericolo. Insomma, due storie ‘on the road’ che si intrecciano in un thriller dal ritmo alto e intenso.

In tanti anni di lavoro spalla a spalla, caso a caso, omicidio dopo omicidio, casi risolti brillantemente e altri lasciati a marcire tra corruzione e percezione del dolore, Johnson e Voughan non si erano mai abbracciati.

Un saluto dal sapore di un addio, addolcito dalla pioggia e poi via di nuovo in macchina.

Verso casa.

New York, la grande mela, la città dove tutto è possibile, realizzabile, la città dalle mille occasioni, dagli infiniti interessi, la città che tutti desiderano vedere almeno una volta nella vita.

Come ogni città, però, nasconde un lato oscuro, perverso e pericoloso, in cui avvengono episodi strani e a prevalere sono la brutalità e la violenza.

Ed è proprio in questa importante e maestosa città che viene ambientato il giallo d’esordio di Stefano Peccerillo, Children memories.

Si tratta di una storia che coinvolge fin dalla primissima pagina, non c’è via di scampo per la curiosità del lettore, per la sua immensa voglia di saperne sempre di più, la sua attenzione è ormai tutta diretta alla narrazione, all’avvicendarsi di situazioni ed eventi di cui non si vuole altro che venirne a capo.

Un ispettore fresco di trasferimento e prossimo alla pensione, due giovani assistenti molto intuitivi e abili, segreti, menzogne, indagini, omicidi bizzarri e apparentemente senza motivazioni logiche: sono questi gli elementi principali del giallo, arricchiti da altri e innumerevoli particolari che non fanno altro che renderlo notevole e brillante.

La capacità ed il talento dell’autore vengono dimostrati nell’idealizzare e nel costruire un intreccio del tutto originale, in cui nulla è lasciato al caso e niente è come sembra.

Molteplici sono i colpi di scena che lasciano letteralmente a bocca aperta il lettore: nel momento in cui la vicenda sembra avviarsi verso la conclusione, ecco che tutto cambia, si è di nuovo ad un punto morto e bisogna ricominciare ad indagare daccapo e a ricercare nuove prove e indizi che portino finalmente alla cattura dell’assassino.

L’ispettore Johnson, ad un passo dalla pensione, si ritrova a indagare ad un caso estremamente enigmatico e complicato in quanto vengono ritrovati dei corpi marchiati con una strana scritta in latino.

Ad aiutarlo ci sono due giovani assistenti, che piano piano imparano a ragionare come lui, a non affrettare i tempi in modo così poi da arrivare a conclusioni sbagliate, anzi, al contrario a prendersi tutto il tempo necessario e ad analizzare per bene tutte le prove a disposizione.

Malte, proprio come il migliore degli apprendisti, guarda con ammirazione alla grande capacità che per il suo capo sembra innata: lui vede i luoghi, le persone, gli accadimenti con un occhio diverso.

Osserva i fatti con un distacco analitico che porta a una naturale elaborazione dei dati. Intorno a un corpo lui non vede un omicidio, ma il racconto della vita.

Ciò che però apparentemente può sembrare il risultato della pazzia di un serial killer in realtà nasconde una verità orrenda e tragica, c’è un segreto, un filo sottile che unisce tutte le vittime ed è qualcosa di molto sconvolgente.

Cosa si cela dietro tanta crudeltà? Chi è questo folle che sembra prendersi gioco delle forze dell’ordine?

I personaggi delineati da Stefano Peccerillo sono figure a tutto tondo, rivestono ruoli ben precisi all’interno della storia e contribuiscono a renderla unica. Tutti, anche quelli secondari, sono descritti in maniera accurata e perfetta, con le loro insicurezze, i loro dubbi, la vulnerabilità che li caratterizza, la forza ed il coraggio che mostrano in determinate situazioni.

Johnson sembra parlare dell’assassino con una sorta di rispetto: non si può indagare sulla vita di uno sconosciuto senza considerarlo un proprio pari.

A rendere questo giallo ancora più accattivante ed affascinante è la presenza, all’interno di esso, di due storie narrate parallelamente: da un lato c’è il ritrovamento dei cadaveri e la estenuante ricerca del colpevole, dall’altro c’è il racconto di un bambino in fuga con il padre.

Vorrei tanto arrivare in un posto e restare lì qualche giorno per riposarmi. Ora è quasi buio e io sono più triste che mai. Mi vorrei sedere su una sedia vera, mi vorrei fare un bagno, mi vorrei svegliare perché sono sicuro che sto facendo solo un lungo sogno brutto.

Sebbene all’inizio possano sembrare due storie lontane ed estranee tra loro, in verità vanno poi a confluire in un finale comune, imprevedibile e sorprendente.

I temi affrontati sono delicati, difficili da trattare ma Stefano Peccerillo dimostra una capacità innata e un tatto incredibile nel farlo: la vendetta, la corruzione, la pedofilia, gli abusi in generale, la violenza, la crudeltà e la brutalità dell’essere umano, la voglia di giustizia, il rancore covato per troppo tempo.

Mediante uno stile curato, fluido e un linguaggio chiaro, comprensibile a tutti e molto scorrevole, l’autore ci regala un intreccio dal ritmo incalzante e che ci tiene incollati alle sue pagine senza lasciare un attimo di respiro, senza permetterci di desiderare di interrompere la lettura neanche per un secondo.

Children memories è una storia che merita, che permette di provare sensazioni forti, vere e che lascia stupefatti. Personalmente, ma come me credo anche tanti altri lettori, spero tanto in un sequel avvincente e fantastico, che lasci a bocca aperta proprio come il precedente.

In un momento solo il mondo può caderti addosso, in un solo istante puoi perdere le tue poche certezze. Ogni istante può cambiare l’intera partita con la vita e notizie come questa ti distruggono.

Materiale fornito dall’autore

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