Recensione: “Inaudito amore” di Anna Vito

Cari Lettori, oggi accenderò la vostra curiosità con il romanzo “Inaudito Amore” nel quale tra colpi di scena accattivanti e un “look” insolito si intrecciano amore, mistero e fantastico.
Anna Vito ci regala una storia dove i sentimenti e la fantasia si allacciano stretti e la volontà non conosce limiti!

Inaudito amore

Anna Vito

  • Lunghezza stampa: 386
  • Editore: Delos Digital (13 novembre 2018)
  • Romanzi rosa

Recensione a cura di Elisa Mazza

Amanda è una ventenne alla ricerca di se stessa e di nuove prospettive esistenziali. Per mettersi alla prova e allontanarsi dalla limitante vita che conduce a Middleport, un paesino di provincia nello Stato di New York, accetta un lavoro da cameriera in un grosso albergo di Flagstaff, in Arizona. Qui entra in contatto con due coetanei, Eric ed Evan. Due uomini misteriosi e fatalmente opposti: il primo è un po’ goffo, timido, posato, ma assai sensibile e incredibilmente apprensivo; l’altro è bellissimo, cupo, autoritario, silenzioso e inquieto. Amanda si avvicina prima all’uno poi all’altro e, alla fine, si innamora di Evan, nonostante l’ininterrotto coro di voci che cerca di metterla in guardia e di allontanarla da lui. Pare infatti che Evan sia un ragazzo violento, dal passato oscuro e psicologicamente instabile, e la stessa Amanda non impiega troppo tempo a rendersi conto di non potersi fidare completamente di lui. Soltanto dopo aver resistito a una lunga serie di prove morali e sentimentali, la protagonista scopre il terribile, inaudito segreto che caratterizza la vita di Evan. Il ragazzo, infatti, nasconde al mondo la sua tragica natura, lotta contro il mondo, contro se stesso e contro nemici agguerriti e insospettabili… Il mostruoso si confonde nell’inebriante, il portentoso si mescola all’epifania romantica, e mille nuove emozioni invadono il cuore di Amanda.

 “Valere, avere qualcosa da dare al mondo, essere me stessa. Amanda e basta, e non Amanda con la mamma al ristorante e nemmeno Amanda con l’amica pazza, oppure Amanda la ragazza senza il padre che sta sempre sola…”

Amanda deve evadere, ha bisogno d’ossigeno, e staccarsi dalla madre mettendo un bel po’ di chilometri tra lei e il loro ristorante in fallimento le sembra un’idea geniale, quindi cerca un nuovo lavoro e lo trova come cameriera in un famoso hotel a Flagstaff, in Arizona.

Durante il viaggio incontra Eric, un ragazzo gentile ma malinconico e comincia una affettuosa amicizia all’insegna del “mal comune, mezzo gaudio”.

I due ragazzi infatti si confidano e hanno un tratto distintivo in comune, con i genitori, e specialmente con il padre, proprio non funziona. Quello di lei è sparito, quello di lui avrebbe fatto meglio a farlo.

«No niente affatto… Cioè, non ho paura, ma sono un po’ agitato all’idea. Devi sapere che mio padre è un chirurgo abbastanza noto, richiestissimo in tutto il mondo. Ha sempre avuto una vita piena di soddisfazioni, di impegni, di meriti e, soprattutto, di soldi. Ha fallito solo una volta, con il matrimonio, di conseguenza anch’io per lui sono un ricordo che ha a che fare con la delusione.»

– «Che vuol dire che sei un ricordo? Sei suo figlio, no?» Beve ancora un po’ di birra, la manda giù come se stesse ingoiando delle spine.

«Ecco lui non mi ha mai accettato veramente. Non lo so, probabilmente non mi desiderava. Non lo dico per fare la vittima, lo capisco da come mi guarda, certe volte è proprio disgustato. A parte questo, ha poca considerazione di me, mi vede come un idiota. Sai com’è… non ho seguito la sua strada, non sarò mai ricco come lui, odio la medicina e la chirurgia. E, soprattutto, lui pensa che io sia…» e si interrompe.

Con il passare del tempo entra in scena Evan, un ragazzo bellissimo al quale Amanda si lega appassionatamente, senza scampo.

L’autrice ha scritto un romanzo davvero particolare: usando uno stile fresco al punto che sembra quasi di leggere il diario di un adolescente.

Una storia di disagio giovanile raccontata in modo semplice e diretto.

Da una parte il distacco familiare e la scoperta dell’indipendenza dalle radici per Amanda ed Eric, e dall’altra la storia parallela tra Amanda ed Evan, nella quale i sentimenti principali sono l’insicurezza, le palpitazioni e la passionalità.

Amanda all’inizio può sembrare una ragazza qualunque, diffidente, forse sfortunata e in piena tempesta interiore, ma poi rivela tutta la sua caparbietà, con una forza d’animo e una voglia di rivalsa davvero incredibili.

 Eric invece è sensibile, solitario e si tiene dentro l’enorme sofferenza che gli causa il rapporto con suo padre, che sinceramente è un uomo davvero pessimo.

Evan è magico, con un aspetto fantastico, è acceso da un incontrollabile ardore e dall’impulsività; ha un carattere così sorprendente, o forse si potrebbe definire instabile, da suscitare non poche perplessità negli altri protagonisti, ma riesce comunque a conquistare totalmente la bella Amanda.

Ogni tanto ci scambiamo un sorriso o uno sguardo d’intesa. Mi sento più rilassata, anche se, incidentalmente, ripenso a ciò che mi aspettavo e torno a incupirmi schiacciata dall’ombra di tutti i dubbi non risolti. È come se fossi uscita con tre persone diverse: il mio capo, un odioso molestatore e il ragazzo perfetto. Ma dei tre finora ho visto solo il terzo.

Punto forte del romanzo è la caratterizzazione dei soggetti.

Anche se può sembrare uno scritto pacato, che tratta di vita quotidiana, ad un certo punto si apre una falla, una spaccatura netta e insospettabile.

L’atmosfera si trasforma completamente.

La sensazione che si ha è quella di essere in corsa sulle montagne russe, arrivare lentamente al punto più alto della rotaia, sentire quel caratteristico senso d’attesa del “sta per succedere qualcosa” e poi, il brivido della caduta, il vuoto adrenalinico allo stomaco e il senso di straniamento dalla realtà, finché la giostra non si butta in tornanti e giravolte fino alla fine del giro.

Evan si può definire un cicerone perfetto in questo viaggio nel fantastico.

Un viaggio all’insegna del contatto con i vecchi spiriti sciamani e la gloria della natura, e con il presente caratterizzato però dal richiamo a leggende d’epoche e culture passate. I luoghi e gli ambienti sono descritti in maniera minuziosa, così come le sensazioni provate dai nostri protagonisti.

Il legame percepito con la natura circostante è nitido, vitale e palpabile, abilmente seminato lungo tutta la trama.

Anche i personaggi negativi sono degni di nota, così aggressivi e arroganti e d’animo autenticamente malvagio e oppressivo.

I protagonisti sono profondamente toccati dalla presenza distruttiva che forse insitamente ha portato i nostri ragazzi a tribolanti meccanismi di difesa.

«Non tutti possono permettersi un sogno. Magari ne ho tanti, ma li tengo tutti chiusi nel cuore, perché mi sono convinta abbastanza presto che per me sognare è un esercizio inutile e doloroso. In pratica ho imparato a far finta di niente.ma so di sbagliare: quei sogni, dovrei tenermeli stretti e provarci comunque, avere il coraggio di mettermi in gioco, come fai tu, anche a costo di soffrire. E un giorno, se dovesse sul serio arrivare la possibilità di realizzarli, potrei pensare a quanto è stato bello poter lottare per conservarli e difenderli, nonostante tutto, nel mio cuore.» sto parlando a me stessa, e la mia collega se ne accorge. Ho già gli occhi lucidi. – «Si, ma non mi hai detto qual è questo sogno.» riprende lei. – «Be’, il primo in assoluto è essere felice.» dico.

Possiamo dire che la narrazione sa davvero sorprendere il lettore sotto diversi aspetti: ha il suo lato romantico e introspettivo così come colpi di scena audaci e di grande impatto. Lo stile di Anna Vito è così piacevolmente fluido che risulta assolutamente coinvolgente ed emozionante. Speriamo presto in un seguito!  

Anna Vito è nata nel 1992 a San Giorgio a Cremano in provincia di Napoli, e ha sempre avuto una passione per la scrittura. Già alle scuole medie si cimentava nella narrazione di romanzi e storie, vincendo il premio per il contest “Una favola per la pace”. Ha frequentato il liceo socio-psicopedagogico e dopo il diploma ha deciso di affacciarsi da subito al mondo del lavoro, che l’ha portata a conoscere il campo assicurativo-finanziario, dove lavora tutt’oggi come impiegata presso un’agenzia di assicurazioni.

Materiale fornito dalla Casa Editrice

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