Recensione: “La seconda rivolta degli orchi. Neméria” di Sara Cremini

Salve amici lettori, quello che vi presentiamo oggi è stato premiato, non a caso, come “Miglior libro Dickens Books Awards 2019” dall’Accademia degli Artisti di Napoli.
Il libro in questione è “Neméria – La Seconda Rivolta degli Orchi”.
Lasciatevi trasportare dall’inventiva della sua autrice Sara Cremini in quello che è il primo volume della serie “Le cronache di Neméria”, non rimarrete delusi.
Buona lettura!

“La fantasia è l’occhio
dell’anima.”
(Joseph Joubert)

La seconda rivolta degli orchi. Neméria

Sara Cremini

Editore: Europa Edizioni
Collana: Edificare universi
Anno edizione: 2018
In commercio dal: 4 settembre 2018
Pagine: 114 p., ill. , Brossura
EAN: 9788893847421

Recensione a cura di Pamela Mazzoni

Cinque razze popolano l’antico e affascinante mondo di Neméria: maghi, streghe, nani, elfi e orchi. Questi ultimi sono gli unici a non possedere alcun potere magico. Per questo motivo, il generale orco Krusher è deciso più che mai ad entrare in possesso della magia. Un potente oggetto, chiamato Token, potrebbe fare la differenza e portare gli orchi a prevalere sulle altre razze. Gli unici che possono opporsi a questo temibile nemico sono cinque giovani avventurieri: il mago Luis, la strega Anasawi, gli elfi Mairy e Kiran e il nano Gelawgi. L’esito di questo inevitabile scontro sarà nelle loro mani ed essi avranno bisogno di tutto il coraggio necessario per sconfiggere Krusher. Riusciranno a rimanere sempre fedeli ai propri princìpi? Un piccolo grande romanzo high fantasy che vi terrà incollati alle pagine, dalla prima all’ultima, con un finale improvviso e inaspettato che vi lascerà in trepidante attesa del capitolo successivo.

Mentre scorri le pagine di questo ben congeniato high fantasy inizi a volare, sospinto dai flutti della fantasia, guidato da una penna creativa, fluida ed appassionante.

Voli e poi plani per poi immergerti tra foreste, elfi, nani, draghi, cervi, strane creature mentre intorno a te si svolge l’ennesima, imperitura, tremenda lotta tra Bene e Male.

Con questo libro la dolce Sara Cremini ci apre le porte di un mondo magico, dall’arcaico sentore, stuzzicando la nostra immaginazione con l’uso molto creativo di una narrazione semplice ma coinvolgente, veloce e diretta.

La mente abbatte così i confini ed all’improvviso ci troviamo catapultati a Neméria, pianeta originato da una potente esplosione.

“Questo corpo celeste era formato da un unico immenso oceano, nel quale galleggiava un solitario continente completamente disabitato. Lungo il corso del millennio, le creature acquatiche che nacquero come prime forme di vita subirono un’evoluzione, che le portò a trasformarsi in esseri sempre più sviluppati. Questi animali iniziarono a popolare la parte di terra del pianeta. (…) Nel corso degli anni, alcune di queste creature mantennero le loro sembianze. Questo non accadde per unicorni, volpi, leoni, conigli e lupi. Inizialmente la scienza pensò ad una loro lenta estinzione, che aveva portato alla sopravvivenza di un esiguo numero degli stessi, ma più attenti studi dimostrarono che esse non stavano per scomparire, bensì la maggior parte di loro era giunta al culmine evolutivo, trasformandosi nei popoli appartenenti alle cinque razze che ancora oggi abitano il pianeta.”

Elfi, streghe, maghi, nani ed orchi vivono fianco a fianco, in una coabitazione pacifica ma sempre sul filo del rasoio, il pericolo che imcombe.

Gli orchi sono infatti l’unica razza a non possedere il potere della magia, appannaggio di tutti gli altri.

Questa diversità li rende rancorosi, con la rabbia che cova sotto le ceneri, pronta ad esplodere.

Già in passato hanno provato, fortunatamente senza riuscirvi, ad impadronirsi con la forza di questo potere provocando, con la “Prima Rivolta degli Orchi”, gravi danni.

Adesso sono quasi cento anni che regna la pace, ma per gli Orchi è giunta l’ora della rivalsa.

Infatti Krusher,  il loro generale, riesce ad impossessarsi di nuovo del Token, una potente arma che dona a chi la possiede tutta la magia esistente, una volta ottenuta la quale per Neméria ed i suoi abitanti sarà la fine.

“Osservava quello strano oggetto, che sembrava nascere dalla combinazione di uno scettro e di un ramo di ciliegio.

(…) All’estremità superiore era collocata un’enorme sfera di smeraldo, inserita nel Token grazie ad una specie di incastonatura, che ricordava una mano aperta che terminava con degli artigli.

(…) Non aveva ancora capito come usarlo, per questo aveva imprigionato i due maghi e la strega al suo servizio. Il loro compito era quello di comprendere i segreti di quel meraviglioso oggetto magico, per permettergli di impossessarsi della magia degli altri popoli.

Non era giusto che solo il suo popolo, quello degli orchi, non avesse nessun tipo di magia.”

Ha inizio così una corsa contro il tempo, con le razze che schierano in campo i loro più degni rappresentanti: l’appassionato mago Luis; la dolce Anasawi, ancora inesperta ma promettente strega; gli elfi Mairy, impavida guerriera, e l’audace Principe Kiran; Gelagwi, il nano che addestra i Draghi della Cavalleria e che ha la capacità, con il suo potere magico, di incantare tutti gli animali.

Accumunati da coraggio e lealtà, i nostri intraprenderanno un viaggio irto di difficoltà e non esiteranno a mettere a repentaglio le loro vite pur di salvaguardare la loro amata terra, assaporando anche la nascita tra di loro di sentimenti forti, quali l’amicizia e l’amore.

Riusciranno nel loro intento?

E, soprattutto, sapranno accettare penose rinunce in funzione di un bene superiore?

Scorrendo avidamente le pagine, rapiti dalla storia, arriviamo all’atteso e, in un certo qual modo, imprevedibile finale, che ci apre anche un ulteriore scenario in vista del prossimo capitolo e ci lascia con la voglia di rituffarci in questo appassionante racconto.

I personaggi, ben caratterizzati e descritti esaurientemente, sono anche rappresentati da illustrazioni da colorare, tocco tra l’altro molto interessante e che li rende ancora più vividi nel nostro immaginario.

Leggendo tra le righe di questo racconto, però, rimaniamo piacevolmente colpiti dai profondi valori e dai moniti che ci trasmette.

Tutto ciò la Cremini lo fa in modo egregio, innanzitutto rompendo il solito schema manicheo del fantasy: ovverosia, donandoci un duplice punto di vista, con gli orchi sì malvagi come da stereotipato sapere ma pronti, se trattati con rispetto, a far riaffiorare un inaspettato lato umano celato nelle recondite profondità del loro animo.

Perchè disuguaglianze e discriminazioni non portano niente di buono e servono soltanto ad alimentare l’astio e la rabbia che poi facilmente scivolano nell’odio, con tutte le nefaste conseguenze che ciò comporta.

Uno stile acuto quello di Sara Cremini, che in poche pagine e con leggiadria è capace di indagare sulla natura umana, sulle sue debolezze, le paure e la malvagità, riuscendo così a creare un universo immaginifico che altri non è che lo specchio della nostra società.

Un libro che è un chiaro invito alla speranza, alla pace, alla pietà.

“Sai, Mairy, la mia lunga vita mi sta insegnando che le cose non sono per forza bianche o nere, Ci sono tante sfumature. Si può sempre trovare un altro modo. (…) Si tratta di scegliere da che parte stare. Se combattiamo per il bene, non possiamo comportarci male. Se vogliamo essere gli eroi, non possiamo comportarci come i cattivi. La differenza tra noi e Krusher è che per noi la vita ha un valore. E se la vita ha un valore, non possiamo pensare di uccidere un altro essere vivente. Nemmeno un mostro come Krusher.”

Materiale fornito dall’autore

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