Recensione: “Meet me alla boa” di Paolo Stella, a cura di Rossana Bizzarro

Meet me alla boa

Paolo Stella

Editore: Mondadori

Collana: Novel

Anno edizione: 2018

In commercio dal: 10 luglio 2018

Pagine: 206 p., Brossura

EAN: 9788804705215

Con il cuore in apnea, Franci si imbarca sul primo aereo disponibile e arriva puntuale all’obitorio. Soltanto trenta passi lo dividono dalla cella refrigerata dove giace quel corpo da riconoscere. Varcato il portone, il tempo rallenta e a ogni passo rivede il film clamoroso e coinvolgente della sua meravigliosa storia d’amore. Lui e Marti. Vita, viaggi, discussioni, amore e bellezza, sorprese e giuramenti. Una storia fra due persone che si sono amate, donandosi il bene prezioso della libertà reciproca, qualcosa capaca di superare anche la morte.
«Meet ma alla boa» è l’esordio narrativo di Paolo Stella, che impasta con strabiliante freschezza i due elementi classici del sentimento, Eros e Thanatos, aggiungendo una scrittura brillantissima. Un libro che trasmette perfettamente la sensazione totalizzante di quando l’amore si impossessa della tua vita e la cambia per sempre.

Sinceramente devo dire che quando mi è stato proposto di leggere Meet me alla boa ero un po’ scettica al riguardo perché dal titolo mi immaginavo un libro di quelli “leggeri”, di cui si parla d’estate, di mare, di lunghe nuotate e di avventurette passeggere. Invece mi sono dovuta ricredere fin dalle prime pagine perché è un libro che ti cattura subito e, come diceva il mio amico che ringrazio davvero di cuore per avermelo consigliato, si legge tutto d’un fiato. Già, perché questo romanzo di Paolo Stella non si può leggere un po’ alla volta per il semplice fatto che una volta iniziato proprio non riesci a smettere. Da parte mia, non vedevo l’ora di finirlo per scoprire il finale ma una volta terminato ero talmente coinvolta in questa meravigliosa storia d’amore che avrei voluto non finisse mai.

È un libro fantastico che ci introduce subito in una realtà difficile da accettare per il protagonista, è scritto con una semplicità, con un’umanità e sensibilità incredibili.

Si passa dal momento in cui nella vita sembra non mancare nulla (amore, carriera, felicità) a quello in cui invece, con la perdita della persona amata, si perde tutto.

C’è un passo nel romanzo che mi ha colpito profondamente e che mi ritornava in mente prepotentemente anche una volta finito di leggerlo, come quando si ascolta una canzone e poi non si può più fare a meno si canticchiarla:

… con te diventiamo due belle mele, che nel portafrutta della vita una da sola fa tristezza…

Meet me alla boa si divide in 30 passi in cui insieme al protagonista Franci riviviamo la sua storia d’amore con Marti. Soprattutto riviviamo la sua rabbia, il suo dolore, il suo chiedersi perché la vita lo abbia messo di fronte a una così grande perdita:

Che senso ha vivere per poi perdere tutto in frazione di secondo? Che senso ha impegnarsi, evolversi, essere buoni se poi  a caso qualcuno decide che non ti meriti più niente? Il dolore, questo dolore, è rabbia liquida nelle mie vene.

Ma con lui riviviamo anche l’amore per la sua donna, i momenti felici passati insieme e la felicità nell’accontentarla sempre per vederla sorridere:

Forse l’amore è questo, desiderare il bene dell’altro prima del proprio.

È vero che nel romanzo si narra di un lutto ma è anche vero che vi si legge una gran voglia di vivere, di continuare a esserci:

La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia.

Meet me alla boa mi ha preso veramente,  tanto da avermi portato a riflettere e a capire cosa veramente conta nella mia vita. Mi ha insegnato che devo vivermi ogni attimo di felicità, prendere tutto quello che di buono mi arriva senza pensare troppo al domani e alle conseguenze perché la vita è ora, in questo momento. Bisogna rischiare, viverci in tutto e per tutto la persona che amiamo, che ci completa e che ci fa stare bene.

L’amore è un rischio. Enorme. Ma è probabilmente l’unico rischio che vale davvero la pena di correre. L’amore non ti dà le risposte. Per lo meno non quelle che vuoi tu.

Però ti parla, costantemente, a modo suo.

È un libro che consiglio vivamente a prescindere, ma soprattutto a chi ama le storie d’amore che vivono aldilà di tutto, quelle storie d’amore che non muoiono mai.

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