Recensione: “Quando piove senza nuvole” di Gaia Campo

Cari lettori, oggi fare un viaggio all’interno del romanzo “Quando piove senza nuvole”, un libro che vi toccherà il cuore, facendovi perdere nei sentimenti e nei pensieri dei nostri protagonisti.

Quando piove senza nuvole

Gaia Campo

Editore: Youcanprint
Anno edizione: 2018
In commercio dal: 3 aprile 2018
EAN: 9788827816929

Recensione a cura di Manuela Morana

Un viaggio tra le pareti della psiche e i vagoni di un treno trascinano due cuori in un percorso incompiuto, una poetica caccia al tesoro tra i dipinti di Monet e le filastrocche di un cantastorie con l’ukulele blu.

Ho sempre pensato che l’amore non fosse per tutti. L’amore è bello, coinvolgente, speciale. Ti attira verso sé e ti impone la sua benevolenza. L’amore ti convince che l’altro non è il migliore al mondo, ma è il migliore per te. Ti nobilita e ti fa felice, ma non è l’unica cosa al mondo ed essere felici, alle volte, può risultare difficile.

Non abbiamo bisogno d’amore, abbiamo bisogno d’amare.

Questo libro ha davvero dell’incredibile, è breve ma estremamente intenso e vivido. Si viene risucchiati in veri e propri flussi di coscienze.

Due sono i protagonisti che si alternano nella narrazione senza mai annoiare o risultare banali. Questi due personaggi ci raccontano con sincerità e senza giri di parole le loro più profonde emozioni, i loro pensieri, i loro sentimenti. Ci parlano, aprendosi senza alcuna vergogna, abbassando tutte le difese, mettendosi a nudo con noi e raccontandoci dei loro posti del cuore e delle loro passioni…

Ci sarà sicuramente un angolo della città che è il posto di qualcuno perché tutti abbiamo un nostro posto dove andare quando le cose non vanno per il verso giusto, tutti abbiamo quel posto dove porteremo per il primo appuntamento la persona a cui dichiareremo il nostro amore. Il mio posto è un muretto in mezzo a dei salici piangenti;

 […]

Faccio una doccia e mi metto davanti foglio e penna, non scrivo più da tempo e ho voglia di ricominciare a fare ciò che mi riesce meglio:

“Penso a nuove parole che possano macchiare il foglio perché sono un’artista, una scrittrice, sono il bianco e sono il nero, sono giorno e sono notte, sono chi pensi di conoscere e chi, invece, non hai mai conosciuto e mai conoscerai nella vita; sono il passante distratto e la madre protettiva, sono la penna e sono il foglio. Sono la cosa migliore o la peggiore che possa mai capitarti; sono la follia e la sanità mentale, la quiete e la tempesta, l’ordine e il caos.”

Due storie che si intrecciano, ricordi di momenti felici, paura per il futuro, speranze e sogni che si scontrano con la vita di tutti i giorni, con la malinconia e i rimpianti, con le assenze, con il coraggio che è mancato e che invece andava dimostrato quando c’era ancora tempo e modo per farlo.

Questo è un libro che parla d’amore, l’amore quello vero, quello che va difeso a ogni costo, l’amore che fa soffrire ma che a volte può farti toccare il cielo con un dito.

Ricordo ancora il nostro giorno speciale. Due capsule, una scatola di cartone ed un portaobiettivo dal forte odore di rum, colme dei nostri oggetti raccattati alla meno peggio consegnati poco prima di andare via da noi. Perché è quello che abbiamo fatto, siamo scappati da noi e dal castello di incertezze che c’eravamo costruiti con tanta dedizione. Neanche il voler fare la rivoluzione c’ha salvato, due codardi non possono farla se non vogliono neanche fingere d’uscire dalla comfort zone, diventa tutto troppo complicato e noi abbiamo scelto la via più semplice. Fuori piove come nel mio cuore e tu mi avevi scritto delle lettere traboccanti di bellissime parole: “Ho scritto per migliaia di metri. La mia vita è stata così. Sempre. Scandita dai versi e dalle parole. Io buttavo giù il mio pensiero e la penna il suo inchiostro, alla fine tiravo su il foglio e qualcosa era nato: una poesia, un racconto, una lettera. Eppure, per quanto io sia bravo nel fare forse l’unica cosa che so fare, non riesco a scriverti. Non riesco minimamente a impostare questa lettera come una lettera d’amore, perché non lo so. Non riesco e basta e la cosa è estremamente frustrante perché ho scritto così tante volte dell’amore. Ho parlato e descritto decine di volte quella maledizione splendida che è quello strano sentimento. Ma non riesco, non in questo foglio, sono confuso, non ho le idee chiare. Ascolto di continuo la stessa canzone anche se so che non è così semplice continuo ad amarti. Non posso dire altro. Continuo ininterrottamente ad amarti. Ho amato stare con te e ho amato te e spero di aver lasciato una seppur minima traccia del mio essere. Grazie del tempo concessomi.”

[…]

T’ho fatto da ombrello ma oggi piove senza nuvole e non ti servirò. Oggi lasci che la pioggia ti bagni il viso senza alcuna riserva perché non hai più paura di crollare sotto le gocce pesanti che ti scivolano addosso. Non penso che mai nessuno possa amarti come ho fatto io e so che ci rincontreremo ancora, ma spero non accada mai più solo per non perderti nuovamente.

In uno stile unico e molto originale Gaia Campo ci trascina in una storia dolce e appassionata, un vero e proprio turbinio di emotività e sentimento, ci racconta quella che possiamo definire una vera e propria “storia sensoriale”. Assolutamente impossibile non immedesimarsi nelle situazioni e negli stati d’animo descritti, l’empatia è la costante che meglio caratterizza quest’opera.

Un romanzo che passa attraverso gli occhi, colpisce direttamente l’anima e scava nel cuore dei lettori mettendo in luce tutte le fragilità e le paure umane.

Non perdete la speranza e ricordatevi sempre che il destino a volte ha bisogno di essere aiutato, quindi se vi capiterà di incrociare uno stravagante cantastorie con un ukulele blu provate e seguirlo e a fidarvi di lui, a volte gli sconosciuti sanno cos’è meglio per noi.

Gaia Campo è una giovanissima e talentuosa ragazza siciliana, ha frequentato il Liceo Linguistico e dopo il diploma si è trasferita a Bergamo per frequentare la JAC di San Paolo d’Argon, dove attualmente studia Stampa 3D.

Materiale fornito dall’autore

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