Recensione: “Semplicemente perfetto” di Jostein Gaarder

Semplicemente perfetto

Jostein Gaarder

Traduttore: I. Basso

Editore: Longanesi

Collana: La Gaja scienza

Anno edizione: 2019

In commercio dal: 28 marzo 2019

Pagine: 144 p., Rilegato

EAN: 9788830452787

Recensione a cura di Rossana Bizzarro

È il suo primo giorno all’università di Oslo quando il diciannovenne Albert nota una ragazza dalla quale non riesce a distogliere lo sguardo. Il suo nome è Eirin. Non si sono mai visti prima e non si lasceranno mai. Dopo trentasette anni di vita passati insieme, Eirin è in Australia a un congresso di biologia marina quando Albert riceve dal proprio medico una notizia devastante. Come può andare avanti dopo aver saputo? Per trovare una risposta, si rifugia nella Casa delle fiabe, il cottage immerso nel verde sulla riva del lago dove è solito ritirarsi con la famiglia nel tempo libero. Completamente isolato, si concede ventiquattro ore per scrivere il suo addio al mondo e alle persone che ama. Vuole raccontare tutto, anche quello che fino a oggi ha tenuto gelosamente segreto, ma vuole anche interrogare se stesso su quale sia il senso ultimo del nostro esistere. E proprio quando è sicuro che ogni speranza è spenta, quando ha davanti solo la tenebra più fitta, come le notti in cui remava fino al centro del lago per scrutarne l’abisso, Albert capisce che c’è ancora una risposta, c’è uno spiraglio che si apre sul buio… In poco più di cento densissime pagine, un Jostein Gaarder in stato di grazia ci sorprende con un romanzo totale nel senso più pieno del termine. Tutto vi trova spazio, tutta l’umana ricchezza e miseria: la paura e il coraggio, la mancanza di fede e la devozione, la scienza e le lettere, la morte e l’eros. Un romanzo capace di commuoverci fino alle lacrime e insieme di riconciliarci con il mondo.

Siamo così sconfinati, insondabilmente ricchi di impressioni vitali, di conoscenza, di ricordi e di legami. E se ci spezziamo, tutto si dissolve, si allontana e viene dimenticato.

Semplicemente perfetto, scritto da Jostein Gaarder, è un romanzo piacevole, affascinante, che conquista il lettore fin dall’inizio.

Sensazioni, ricordi, rimorsi e paura del futuro sono gli elementi principali di questa coinvolgente storia.

È un concentrato di emozioni in cui il lettore entra da subito in empatia con il protagonista, provando le sue stesse sensazioni e ripercorrendo, attraverso i suoi occhi, gli eventi e le situazioni più significative della sua vita.

Il romanzo ha come sfondo la Norvegia, con i suoi meravigliosi paesaggi, i suoi boschi, con la “Casa delle fiabe” e il lago, il quale la rende ancora più fiabesca e magica.

Albert ed Eirin si amano da molti anni, e anche se hanno attraversato qualche momento difficile, sono sempre rimasti insieme.

Quando Albert apprende dal suo medico una notizia che mai avrebbe voluto ricevere, si rifugia nel loro cottage (“Casa delle fiabe”), isolato e sulla riva di un lago.

Questo lago ha qualcosa di insondabile, di paradossale. Tanto può essere luminoso e azzurro, vitale e invitante in pieno giorno, quanto sa essere nero e minaccioso quando cala la notte, una profonda cavità nel tempo, un buco nero che risucchia tutto.

L’uomo decide di scrivere ai suoi cari, per chiedere scusa di qualche errore commesso, per dire cose mai dette e per spiegare i motivi che lo portano a lasciarli. Per fare ciò si concede ventiquattro ore.

Prima di tutto devo scrivere. A me stesso.

Per trovare la risposta <<chi sono?>> devo scandagliare l’universo.

Ore in cui farà un viaggio a ritroso della sua vita, ricorderà momenti stupendi e indimenticabili, ma anche situazioni spiacevoli.

Devo scrivere, perché la scrittura è il solo modo per mettere a fuoco tutto. Mi costringe a sintetizzare i pensieri prima che finiscano sulla carta.

L’autore è abile nel descrivere tutto molto dettagliatamente: luoghi, teorie, persone, condizioni e circostanze. Tutto è specificato e studiato attentamente.

I temi trattati sono vari: la malattia, l’amore, il tradimento, la lontananza, l’incertezza di un domani.

Il protagonista, Albert, è un uomo coraggioso, fermo, sensibile e in qualche modo anche altruista, perché non vuole far soffrire i suoi familiari più del dovuto. È lui la voce narrante dell’intero romanzo.

È un personaggio ben definito, particolarmente dal punto di vista psicologico e caratteriale.

Durante la narrazione alterna stati d’animo molto diversi fra loro: felicità, indifferenza, dispiacere, tormento.

Il lettore, incuriosito e stuzzicato da questo suo sfogo e dalla storia, non può far altro che leggerla tutto d’un fiato, senza mai distogliere l’attenzione o distrarsi anche solo per un secondo.

Attraverso un lessico molto semplice, fluido, l’autore dà vita a un romanzo meraviglioso, con un finale inatteso e sorprendente, diverso da quello che il lettore percepisce durante la lettura.

Inoltre è un libro che emoziona, commuove e che fa comprendere quanto sia bello avere vicino persone a cui appoggiarsi nei momenti più bui della vita. Penso al tempo che mi resta, né troppo lungo né troppo corto: il tempo perfetto per un addio.

JOSTEIN GAARDER

Dopo aver studiato filosofia, teologia e letteratura ha insegnato filosofia per dieci anni. 
Ha esordito come scrittore nel 1986, e ben presto è diventato uno degli autori più noti del suo Paese. Con Il mondo di Sofia ha raggiunto il successo internazionale. Apparso in Norvegia nel 1991, il romanzo ha occupato per molto tempo i primi posti nelle classifiche dei bestseller in Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna, Stati Uniti e naturalmente in Italia, dove ha conquistato il Premio Bancarella 1995. Tra gli altri titoli pubblicati in Italia: L’enigma del solitario, Il venditore di storie, La ragazza delle arance, Scacco matto, Il consolatore (tutti editi da Longanesi).
Presso Salani sono apparsi C’è nessuno?, Che cosa c’è dietro le stelle? e, scritto con Klaus Hagerup, Lilli de Libris e la biblioteca magica.
Nel 2019 esce per Longanesi Semplicemente perfetto.

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https://www.ibs.it/semplicemente-perfetto-libro-jostein-gaarder/e/9788830452787

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