Recensione: “The dark side of the sun” di Nick Ragazzoni

Cari lettori,
quello che vi proponiamo quest’oggi è un noir dai tipici sapori orientali, un noir che ben sa mixare giallo e introspezione, un noir che fa ricordare quelle atmosfere proprie di autori giapponesi che spesso ci accompagnano e allietano nelle nostre giornate. Che dire se non, buona lettura!

The dark side of the sun

Nick Ragazzoni

Editore: Il Rio
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 10 ottobre 2019
Pagine: 180 p., Brossura
EAN: 9788832293180

Recensione a cura di Nelide

Giappone 1961. Natsuki e Madoka Urayama sono due sorelle rispettivamente di sedici e diciotto anni che vivono assieme al padre, nella città di Kanazawa. Un giorno Natsuki, di ritorno da scuola, scompare senza lasciare alcuna traccia. I vertici della polizia, incalzati dalla stampa e volendo risolvere il caso in tempi brevi, lo affideranno all’esperto e risoluto ispettore Noriyuki Nagai. A causa delle fortissime pressioni mediatiche, l’indagine prenderà fin dal principio una piega insolita e per Nagai cominceranno ben presto a farsi strada parecchi dubbi sulla moralità e l’integrità di tutto il sistema giudiziario giapponese.

«[…] ma in lui germogliò la consapevolezza che quasi mai si era artefici di quanto accadeva attorno alle proprie vite» p. 172

Kanazawa, Giappone, anno 1961. Le due sorelle Natsuki Urayama e Madoka, rispettivamente di sedici e diciotto anni, vivono insieme al padre e conducono una vita apparentemente tranquilla e i cui ritmi sono dettati dalle tempistiche scolastiche. Tuttavia, un giorno come un altro, Natsuki, non fa ritorno a casa dall’istituto. Di lei si perde ogni traccia. L’allarme è immediato e tra tutti, il commissario Yamamoto, investe del caso proprio l’ispettore Noriyuki Nagai un uomo dai grandi valori morali che mai si sottrae alle sfide che gli vengono proposte. Passa senza difficoltà da operazioni di infiltramento alla caccia di eroinomani riportando ferite di vario genere, perfino da colpo d’arma da fuoco, ma senza mai venir meno ai suoi doveri. Ecco perché, quando gli viene intimato di porre risoluzione a quel mistero di scomparsa egli si prefigge di dare come di consueto il massimo, ecco perché promette alla sorella di ritrovare la giovane dileguatasi nel nulla. Tuttavia, sin dai primi rudimenti dell’indagine si accorge che qualcosa non va, che qualcosa non torna e che quello che ha davanti non è un mistero come tanti ma è qualcosa di molto più difficoltoso e grave. Il caso vuole che purtroppo non si sbagli e che il corpo violato di Natsuki venga dalle autorità rinvenuto e sottoposto agli esami clinici obbligati.

Nagai non teme il rischio e non è un uomo che si ferma alle apparenze. È una persona retta e dai grandi principi e come tale è chiamata a scontrarsi con un nemico più grande di lui. Il caso deve essere risolto quanto prima e deve essere chiuso nel minor tempo possibile. I piani alti vogliono un nome, il Giappone che credeva di conoscere cela un volto cupo pieno di empietà e di infamie. Tanto sangue sarà ingiustamente versato, tante vite saranno spezzate. Lo stesso Nagai pagherà caro il suo far prevalere la moralità e il valore, il senso di giustizia e di onore al risultato.

«La solitudine della primissima infanzia si perpetuò in quel sistema che la menzogna aveva costruito con mirabile ingegno. Il dramma di color che non potevano dare espressione ai propri sentimenti consisteva nel fatto che, senza saperlo, essi conducevano una doppia vita

Con una penna precisa, meticolosa e descrittiva, Nick Ragazzoni offre al suo lettore un romanzo che sa essere al contempo un giallo ma anche un elaborato capace di indurre alla riflessione. Perché se da un lato il conoscitore è incuriosito dalle vicende ed è invogliato a leggere per scoprire il colpevole, dall’altro è chiamato a guardarsi dentro perché molti dei dubbi di Nagai si riscoprono essere anche suoi dubbi. I personaggi sono tutti egregiamente descritti, il protagonista, in particolare, è tangibile con mano tanto è concreto e vivido nella mente dell’avventuriero. L’epilogo rappresenta la stoccata finale che, con quel retrogusto amaro, completa il più grande disegno architettato dallo scrittore.

Un libro adatto a tutti, che si fa apprezzare con genuinità, che si fa leggere con rapidità e che fa ben auspicare di tornare a leggere ancora opere di siffatto narratore. E chissà che magari, in futuro, per Nagai non ci sia la possibilità di una nuova e appassionante avventura.

«Quella visione permise a Sakamoto di comprendere che individui speciali entrano ed escono dalle vite di altre persone, che molti di loro sono solo di passaggio, ma che pochi altri lasciano impronte indelebili, come quelle che Nagai riuscì ad imprimere all’interno della loro indiscriminata comunità e che da allora consentiva a essa di continuare a esistere sotto una nuova forma

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