Review Party: “Il custode dell’etere” di Davide Di Lonardo

Buongiorno cari lettori, oggi vi presentiamo una nuova saga tra il fantasy e lo storico che sicuramente appassionerà gli amanti del genere. L’autore è un giovane scrittore esordiente ma, se questo primo libro è solo l’inizio della sua attività, non avrebbe potuto cominciare in modo migliore!

Il custode dell’etere. Il risveglio delle tenebre

Davide Di Lonardo

  • Copertina flessibile: 528 pagine
  • Editore: Savarese

Recensione a cura di Antonella Punziano

Il male è sempre pronto a infiltrarsi nel nostro mondo. Forze oscure minacciano di trasformare Parigi, un tempo meravigliosa, in un barbaro regno del terrore. Il tiranno Lorcàn, spinto dall’odio verso la corruzione e l’ipocrisia della società in cui vive, è alla ricerca di alcuni antichi e misteriosi manufatti, le Pietre dell’Etere, cinque gemme leggendarie, capaci di liberare un potere inestimabile.

Siamo nel 1769, il giovane Ryan Gray è sulla nave che dall’America lo porterà in Francia. Ha una missione importante da compiere: riportare alla sorella i due gemelli neonati che gli ha dovuto affidare perché in pericolo di vita. Purtroppo un male oscuro, rappresentato dal terribile Lorcan e i suoi seguaci, gli strapperà l’amata sorella e il migliore amico e lui, per evitare che possano nuocere anche a loro, si vedrà costretto a nascondere i bambini in un orfanotrofio, vegliandoli da lontano.

Poi s’arrestò improvvisamente, la bocca spalancata dinanzi ad uno spettacolo agghiacciante. […] Gran parte della casa era crollata e quel che rimaneva era coperta di edera scura e di ghiaccio. Il piano superiore era letteralmente esploso e le mura esterne recavano i segni di quelli che avrebbero potuto essere colpi di cannone. […] le pareti erano sporche di sangue e c’erano dei detriti sparsi ovunque […] Chi mai aveva potuto fare una cosa del genere? […] Appollaiato su una mensola appesa alla parete annerita dal fumo e dalla fuliggine, c’era un grosso uccello dalle piume nere, il collo lungo culminante in una testa schiacciata, il becco aguzzo e gli occhi piccoli e rossi come rubini. […] Si udì un sibilo acuto ed egli percepì un movimento furtivo con la coda dell’occhio. Un’ombra nera si mosse accanto a quell’uccellaccio e colpì. Per un istante Ryan vide l’azzurro di due occhi umani materializzarsi dalle tenebre e il bagliore argenteo di una lama guizzò a pochi centimetri dal suo volto.

I gemelli, Will e Danny, crescono in estrema povertà in un ambiente ostile e fatto di soprusi, ciò li porterà, appena adolescenti, a fuggire dall’orfanotrofio: il destino li condurrà alla corte dei Miracoli, una vera e propria città sotterranea popolata da individui che di giorno si fingono invalidi tra le strade di Parigi derubando gli sfortunati passanti. Qui regna incontrastato Alois Monet, sovrano dei mendicanti di Parigi e della Corte dei Miracoli, che si fingerà protettore di Will e Danny ma solo per venderli all’Oscuro.

Quello di Alois è sicuramente un personaggio singolare e molto ben tratteggiato, così come il posto creato e le persone che lo popolano. La permanenza dei ragazzi non sarà breve e solo molto più tardi riusciranno ad andare via da quel luogo e a scoprire le loro vere origini.

Da grandi conosceranno la Resistenza, una setta nata per contrapporsi a Lorcan e che mira a recuperare le cinque pietre dell’Etere, pietre preziosissime con un dono importante ma che, in mano a una sola persona, rappresenterebbero un vero e proprio pericolo per l’intera umanità.

Secondo gli antichi, l’Etere era la parte più alta, pura e luminosa dello spazio, oltre il limite dell’atmosfera terreste, quella parte dell’universo che esiste sin dal principio dei tempi. […] Alcuni pensano che le pietre siano state forgiate nel mezzo del turbinio primordiale, nel convulso moto di corpi indistinti che ha dato origine a tutte le cose. Altri le ritenevano frammenti di stelle […] Furono gli antichi greci a teorizzare per la prima volta l’esistenza delle Pietre affascinati dal sapere incommensurabile che esse contenevano. […] Le vecchie storie narrano che un uomo, in Viandante sia stato capace di ritrovarle tutte […] a poco a poco si rese conto che le Pietre parevano essere create per un solo scopo: governare su tutta l’umanità. Esse esercitavano un fascino particolare per chiunque. Nulla può tenere a bada il desidero e la smania di potere degli uomini, il cui cuore è fin troppo facile da corrompere. Quando il Viandante che l’uomo non sarebbe mai stato in grado di mettere da parte il proprio egoismo decise di nascondere le Pietre negli angoli più antichi e remoti del mondo.

E la missione più importante spetterà proprio a Will, che dovrà mettere a repentaglio la propria vita in un viaggio avventuroso verso i Caraibi per ritrovare la pietra più preziosa.

Da questo momento la narrazione assume un ritmo vertiginosamente veloce e affascinante: se nella prima parte del libro prevalgono le descrizioni minuziose di luoghi e personaggi, nella seconda parte prende il via la vera e propria avventura e l’andatura, inizialmente più lenta, si fa decisamente più serrata.

Quindi, se inizialmente il lettore potrebbe avere la sensazione di stentare nell’avanzare, il consiglio é di andare avanti perché rischia di perdersi un libro davvero bello.

Quella che ci propone il giovane Davide è sicuramente una storia a metà tra fantasy e storico, infatti il periodo è quello della rivoluzione francese, il che lo rende diverso dai classici libri di fantascienza per i personaggi che sembrano reali e naturali. Collaborazione, senso di appartenenza, amicizia e amore sono i temi del libro che l’autore non trascura ne rilega a ruolo minore, ma sicuramente a prevalere è l’accento sulla famiglia e sull’unione tra fratelli, elementi cardine della storia.

Mi è piaciuta particolarmente l’ambientazione del libro, descritta veramente bene, l’originalità della storia e dei personaggi, lo stile semplice e allo stesso tempo accattivante: la storia non è buttata a caso, ma si sviluppa gradualmente. L’autore ci introduce pian piano ai suoi personaggi per poi sviluppare la narrazione attraverso le loro storie, regalandoci colpi di scena che rendono via via più avvincente la storia e più appassionante la lettura.

Non lasciatevi spaventare dal numero di pagine perché voleranno senza nemmeno accorgervene! E una volta terminato il libro non ci resterà che aspettare con trepidazione il nuovo capitolo di questa bellissima avventura.

Continuò a correre fino a che i piedi non iniziarono a dolergli terribilmente. E corse ancora. Il suo destino stava per compiersi. Doveva andare fino in fondo. Per tutti coloro che avevano dato la vita in quella guerra. Per ogni membro della Resistenza. Per i suoi genitori. Per Valtar.

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